Concordato Preventivo Biennale per forfettari 2024: cos’è, vantaggi e come usufruire

Concordato Preventivo Biennale

In questo periodo il Concordato Preventivo Biennale è un tema caldo per tutti i lavoratori autonomi (anche per i forfettari).  

In questo articolo spiegheremo tutto: cos’è, a chi è rivolto, quali sono i vantaggi e come funziona la procedura per aderirvi. 

 

Cosè il Concordato Preventivo biennale?

Il Concordato Preventivo Biennale (CPB) è un istituto di compliance che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei contribuenti (anche forfettari) per agevolare la gestione fiscale.  

In sostanza, si tratta di un accordo tra il contribuente e il Fisco per definire in via preventiva l’importo delle imposte da pagare per un periodo determinato. È uno strumento volto a facilitare l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti, consentendo loro di concordare con l’Agenzia delle Entrate il reddito d’impresa o di lavoro autonomo per i due anni successivi. In cambio, i contribuenti che aderiscono al concordato beneficiano di una maggiore stabilità fiscale e della sospensione di eventuali accertamenti futuri 

 

Quanti anni dura il Concordato Preventivo Biennale per forfettari?

Per i contribuenti con partita iva che operano in regime ordinario, la durata è di due anni. Per i contribuenti che operano in regime forfettario, la durata del Concordato Preventivo è valido per un solo anno d’imposta, il 2024.

 

Requisiti per aderire al Concordato Preventivo Biennale 2024

Possono accedere al Concordato Preventivo Biennale (CPB) coloro che, per il periodo d’imposta precedente a quello a cui si riferisce la proposta, non hanno debiti tributari o contributivi confermati da una sentenza definitiva o da atti non più contestabili (per esempio, cartelle di pagamento scadute). In alternativa, possono accedere anche coloro che, entro i termini per aderire al concordato, hanno saldato questi debiti in modo che l’importo totale residuo, inclusi interessi e sanzioni, sia inferiore a 5.000 euro. 

 

Quali le condizioni ostative a cui devi prestare attenzione

Oltre ai requisiti da rispettare, non dimenticarti di fare attenzione anche alle condizioni ostative. Vediamo insieme quali sono:  

  • la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi in relazione ad almeno uno dei tre periodi d’imposta precedenti a quelli di applicazione del Concordato; 
  • la condanna per uno dei reati che abbiano l’obiettivo di evadere le imposte come, ad esempio, i reati tributari di cui al D.Lgs n.74/2000, reato di false comunicazioni sociali, riciclaggio, autoriciclaggio, impiego di denaro o beni di provenienza illecita, commessi negli ultimi tre periodi d’imposta antecedenti a quelli di applicazione del Concordato; 
  • inizio dell’attività nel periodo d’imposta precedente a quello cui si riferisce la proposta. 

 

Effetti del Concordato Preventivo Biennale

Una volta accettata la proposta del Concordato Preventivo Biennale, il contribuente è tenuto a rispettare tutti gli obblighi contabili e dichiarativi durante i periodi coperti dal concordato. Questo significa che dovrà comunque presentare la Dichiarazione dei Redditi includendo gli importi concordati.

Ma qual è il vantaggio principale di cui beneficia il contribuente che aderisce alla proposta?

Devi sapere che se aderisci al Concordato, sarai escluso dagli accertamenti fiscali per gli anni d’imposta oggetto del CPB, a condizione che non ci siano specifici motivi di decadenza dopo l’istruttoria dell’Amministrazione finanziaria.

 

Come funziona il calcolo dei redditi e delle imposte Concordato preventivo per i forfettari?

L’Agenzia delle Entrate formula una proposta per il tuo reddito per il 2024 (reddito concordato). La proposta consiste in un valore che si basa sul reddito dichiarato nell’anno precedente (2023) e su altri parametri stabiliti da AdE tra cui l’andamento del settore in cui il contribuente opera.

Su questo reddito concordato saranno calcolate le imposte per il 2024 secondo le aliquote classiche previste dal regime forfettario (5% o 15%).

Inoltre, se il reddito concordato per il 2024 è maggiore dell’ultimo reddito dichiarato nell’ultimo periodo d’imposta (2023), il reddito eccedente sarà assoggettato ad un’imposta sostitutiva pari al:

  • 3% qualora l’aliquota dell’imposta sostitutiva forfettaria fosse del 5%
  • 10% qualora l’aliquota dell’imposta sostitutiva forfettaria fosse del 15%

 

Concordato preventivo biennale esempio nel regime forfettario

Facciamo un esempio: ad un contribuente in regime forfettario con aliquota al 15% il reddito concordato proposto da AdE per il 2024 è pari a 29.000€, mentre il reddito dichiarato nel 2023 è pari a 24.000€. Sui 5.000€ di differenza pagherà il 10% di imposta sostitutiva, quindi 500€.

Chiaramente verrà pagata l’imposta sostitutiva “ordinaria” al 15% sui “restanti” 24.000€.

Sul reddito eccedente a 29.000 € il nostro forfettario non pagherà nulla.

 

Come funziona il calcolo dei contributi nel Concordato preventivo per i forfettari?

Per il calcolo dei contributi la questione è più complessa. Per coloro i quali afferiscono alla gestione INPS gli eventuali maggiori o minori redditi effettivi non rilevano sia ai fini della determinazione delle imposte, sia per la determinazione contributi previdenziali obbligatori. Tuttavia, ciascun contribuente può decidere facoltativamente di versare i contributi previdenziali considerando la parte eccedente il reddito concordato, quindi versare i contributi sul reddito effettivo prodotto e non solo su quello concordato.

Discorso ben diverso per i professionisti iscritti a “casse private” in quanto per la determinazione dei contributi non può essere utilizzato il reddito concordato, in quanto tale istituto riguarda solo l’obbligazione tributaria e non il rapporto contributivo obbligatorio tra il professionista e la propria Cassa di riferimento. Pertanto per questi contribuenti sarà necessario determinare i contributi necessariamente sulla base del reddito effettivo realizzato nel 2024.

 

Ma in sostanza per chi opera in regime forfettario conviene oppure no aderire al Concordato preventivo?

La risposta è DIPENDE! È necessario fare un’attenta valutazione della propria situazione reddituale prospettica. È pur vero che poiché l’accettazione della proposta di Concordato deve avvenire entro il 31 ottobre 2024 e considerato che per chi opera in regime forfettario la proposta vale solo per il 2024, molto probabilmente un contribuente in queste condizioni sarà in grado di stimare piuttosto puntualmente il reddito effettivo che andrà a produrre nel 2024 e per questa ragione potrà valutare in maniera molto attendibile la bontà della proposta di Concordato.

La maggiore convenienza ad accettare la proposta di Concordato sarà per tutti quei forfettari che, in presenza di tutti i requisiti per accedere, presumono di conseguire un reddito effettivo nel 2024 maggiore del reddito concordato loro proposto.

In questa circostanza le imposte che dovranno pagare questi contribuenti che accettano la proposta di concordato saranno sul reddito concordato. Ciò significa che il maggior reddito prodotto (differenza tra reddito effettivo 2024 e reddito concordato) non verrà soggetto a tassazione, con circostanze di notevole risparmio fiscale per chi nel 2024 avrà un reddito decisamente più alto di quello registrato nel 2023.

Di contro se un contribuente accettasse la proposta di concordato ma il suo reddito effettivo risulterà minore del reddito concordato si troverà a pagare più imposte di quelle che avrebbe pagato normalmente senza accettazione della proposta.

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Cessazione e decadenza del Concordato

Il Concordato cessa di essere valido se si verificano eventi che modificano in modo significativo i presupposti dell’accordo tra il Fisco e il contribuente. Questi eventi includono: 

  • la cessazione dell’attività. 
  • la modifica dell’attività svolta durante il biennio concordatario rispetto a quella esercitata nel periodo d’imposta precedente (la cessazione non si applica se le nuove attività utilizzano lo stesso indice sintetico di affidabilità fiscale); 
  • il verificarsi di circostanze eccezionali individuate con Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, che causano una riduzione dei redditi o dei valori della produzione netta di oltre il 30% rispetto a quanto concordato; 
  • l’adesione al regime forfettario previsto dalla legge n. 190 del 2014; 
  • la fusione, scissione, conferimento o modifica della compagine sociale riguardante società o associazioni secondo l’articolo 5 del DPR 917/1986; 
  • la dichiarazione di ricavi o compensi superiori al limite fissato dal Decreto di approvazione degli ISA (ovvero gli Indici sintetici di affidabilità), maggiorato del 50%. 

Il Concordato cessa di produrre effetti anche se si verificano violazioni gravi, come accertamenti fiscali o omessi versamenti, o se non vengono rispettate le condizioni d’accesso o si verifica una causa di esclusione. 

In caso di decadenza dal concordato, restano dovute le imposte e i contributi calcolati sul reddito e sul valore della produzione netta concordati, se superiori a quelli effettivamente conseguiti. 

 

Come si aderisce al Concordato preventivo per i forfettari?

La procedura da seguire per aderire al Concordato Preventivo Biennale è la seguente:  

  • la verifica del possesso dei requisiti,  
  • la presentazione della richiesta e infine,  
  • L’accettazione dell’accordo.  

 

L’accettazione della proposta deve avvenire entro e non oltre il 31 ottobre 2024.

 

Ma come si fa questa procedura di adesione al concordato preventivo biennale forfettario? 

I contribuenti forfettari interessati possono calcolare la loro proposta di concordato compilando la sezione VI del quadro LM nel modello Redditi 2024 (per l’anno d’imposta 2023) utilizzando il servizio RedditiOnline:

  1. Barrare la casella LM60 “Presenza dei requisiti” dichiarando di avere requisiti di accesso, ovvero di non avere, con riferimento al periodo d’imposta precedente a quelli cui si riferisce la proposta, debiti per tributi amministrati dall’Agenzia delle entrate o debiti contributivi di importo pari o superiore a € 5.000.
  2. Barrare la casella LM61 “Assenza di cause di esclusione”, ovvero di non trovarsi nelle situazioni sottoelencate:
    • inizio dell’attività nel periodo d’imposta precedente a quello cui si riferisce la proposta (non possono aderire, quindi, coloro che hanno aperto la partita Iva nel 2023); 
    • mancata presentazione della dichiarazione dei redditi in relazione ad almeno uno dei tre periodi d’imposta precedenti a quelli di applicazione del concordato, in presenza dell’obbligo a effettuare tale adempimento;
    • condanna per uno dei reati previsti dal decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74, dall’articolo 2621 del codice civile, nonché dagli articoli 648-bis, 648-ter e 648-ter 1 del codice penale, commessi negli ultimi tre periodi d’imposta antecedenti a quelli di applicazione del concordato. Alla pronuncia di condanna è equiparata la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti. 
  3. Una volta verificata la presenza delle condizioni di accesso, potrai visualizzare il reddito proposto per il periodo d’imposta 2024 al rigo LM63 semplicemente cliccando sul tasto “calcolo del Cpb”. Il reddito che verrà considerato ai fini del calcolo della proposta di concordato è il reddito indicato al rigo LM34, al lordo dei contributi previdenziali. 
  4. Porre la firma al rigo LM64 accettando la proposta di Concordato Preventivo Biennale per il periodo d’imposta 2024 e sottoscrivere le dichiarazioni rese ai righi LM61 e LM62. 

 

La proposta deve essere accettata entro la scadenza per la presentazione del modello, che è il 31 ottobre 2024

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