Conseguenze riduzione INPS Forfettari: quali sono?

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Forse hai già sentito parlare di questa possibilità per forfettari: se sei iscritto all’INPS come artigiano o commerciante, puoi richiedere la riduzione dei contributi. La misura più diffusa è quella del 35%, che abbassa sensibilmente i versamenti INPS ogni anno. Non tutti però sanno che questa riduzione si può chiedere una sola volta nella vita: una volta che scegli di usufruirne, se in futuro cambi idea e vuoi tornare ai contributi pieni, non potrai più richiederla di nuovo. È quindi una scelta da valutare bene, perché il risparmio immediato va bilanciato con le conseguenze della riduzione INPS per forfettari sul lungo periodo.

 

Come funziona la riduzione INPS per forfettari

Un aspetto che spaventa molti che decidono di aprire una partita iva in qualità di artigiano o commerciante sono i contributi fissi che vanno versati all’INPS indipendentemente dal fatturato. Questa cifra ammonta a circa 4.500 euro annui, a qui viene aggiunta una parte variabile sui redditi oltre la soglia minima di 18.555 €.

Puoi consultare gli importi esatti per il 2025 nel nostro articolo Contributi INPS regime forfettario 2025: artigiani, commercianti e professionisti.

Non tutti sanno che esiste la possibilità di usufruire di una riduzione contributiva che l’INPS mette a disposizione esclusivamente per i forfettari. Si tratta della riduzione del 35%, che si applica sia ai contributi previdenziali fissi sia a quelli variabili.

Per attivarla non basta aprire la partita IVA: devi presentare apposita domanda all’INPS in fase di apertura della partita iva, oppure entro il 28 febbraio se hai già la partita iva aperta.

Per attivarla non basta aprire la partita IVA: è necessario presentare un’apposita domanda all’INPS al momento dell’apertura, oppure entro il 28 febbraio se la partita IVA è già attiva. Una volta concessa, la riduzione resta valida per tutti gli anni in cui si rimane nel regime forfettario, senza bisogno di rinnovarla.

Attenzione però: è una decisione irreversibile. Se decidi di sospenderla, non potrai più richiederla in futuro.

 

I liberi professionisti iscritti in Gestione Separata INPS possono richiedere la riduzione dei contributi?

Ecco la verità, semplice e senza giri di parole: no, la riduzione contributiva non è per tutti. I liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata INPS – quelli che non hanno una cassa previdenziale e che versano contributi in base al reddito – non possono accedere a nessuna delle riduzioni, né al 35% né al 50%. Queste agevolazioni sono riservate esclusivamente agli artigiani e ai commercianti in regime forfettario iscritti alle relative gestioni INPS.

 

Novità 2025: riduzione INPS del 50%

Il 2025 ha introdotto un’importante novità per chi apre per la prima volta una partita IVA in Camera di Commercio come artigiano o commerciante: è possibile richiedere la riduzione del 50% dei contributi INPS per i primi 36 mesi. Una misura che abbassa in modo significativo le spese nei primi anni e rappresenta un aiuto concreto per chi sta avviando la propria attività.

 

Conseguenze della riduzione INPS forfettari

La scelta di chiedere la riduzione dei contributi porta con sé delle conseguenze. Quelle positive sono immediatamente visibili: meno contributi da versare e quindi più liquidità disponibile. Ma ci sono anche effetti meno piacevoli, che vanno considerati con attenzione. Vediamoli tutti.

 

Il risparmio immediato

Con la riduzione del 35% i contributi si abbassano in maniera significativa. Ad esempio, i contributi fissi annui scendono da 4.460 euro a circa 2.899 euro, con un risparmio immediato di oltre 1.550 euro all’anno. E se il tuo reddito supera i 18.555 euro, il risparmio diventa ancora più evidente perché anche la parte variabile si riduce in proporzione.

 

L’impatto della riduzione contributi INPS sulla pensione dei forfettari

Il rovescio della medaglia è che la riduzione comporta anche un taglio dell’accredito contributivo ai fini pensionistici.

Per maturare un anno intero servono i versamenti minimi: nel 2025 parliamo di 4.549,70 € per i commercianti e 4.460,64 € per gli artigiani. Se con la riduzione versi meno di questa soglia, ti verranno accreditate solo alcune settimane invece dell’intero anno. La conseguenza è chiara: potresti dover lavorare più a lungo per raggiungere i requisiti minimi richiesti per andare in pensione.

Altre conseguenze

Oltre alla pensione, anche altre prestazioni collegate all’INPS — come indennità di maternità o assegni familiari — risulteranno proporzionate a quanto effettivamente versato.

C’è poi un effetto indiretto sulle tasse. Nel regime forfettario i contributi INPS versati nell’anno precedente si possono dedurre, riducendo l’imponibile fiscale. Più contributi versi, maggiore sarà la deduzione e quindi pagherai meno imposta sostitutiva. Con la riduzione del 35%, invece, dedurrai di meno e l’imposta sul reddito potrà risultare un po’ più alta.

 

Esempio pratico

Immaginiamo un parrucchiere con 30.000 euro di reddito annuo (attenzione: non va confuso con il fatturato).

Se non sai come calcolare il reddito imponibile, ti spieghiamo tutto qui: Reddito imponibile regime forfettario: ecco come si calcola

Senza alcuna riduzione, i contributi INPS arriverebbero a oltre 7.200 euro. Con la riduzione del 35%, scendono a circa 4.600 euro, con un risparmio di più di 2.500 euro in un solo anno. Un vantaggio immediato che, in questo caso, ti permette comunque di maturare un anno intero di contributi validi ai fini pensionistici.

Se invece il nostro parrucchiere fosse alle prime armi e decidesse di richiedere la nuova riduzione del 50%, i contributi versati si fermerebbero a circa 3.600 euro. Il risparmio sarebbe ancora più significativo, ma con una conseguenza importante: non maturerebbe un anno completo di pensione.

 

Conviene davvero la riduzione INPS ai forfettari viste le conseguenze?

Dipende da chi sei e dalla tua situazione.

Se sei giovane, vuoi contenere le spese e magari stai ancora costruendo la tua attività, la riduzione può essere un aiuto concreto, soprattutto se decidi di reinvestire la somma risparmiata oppure non ti preoccupa troppo la pensione futura (es. hai altre forme di previdenza privata).

Se però hai pochi anni di contributi versati, sei vicino all’età pensionabile, oppure vuoi raggiungere prima i requisiti per la pensione ridurre i versamenti rischia di diventare un boomerang.

Da tenere a mente anche il fatto che puoi richiederla una sola volta nella vita: una decisione che non puoi permetterti di prendere con leggerezza.

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