Calcolare il guadagno netto per chi opera con la partita IVA in regime forfettario può sembrare complicato, ma puoi tirare un sospiro di sollievo: in questo articolo, esploreremo passo dopo passo come calcolarlo.
Vediamo insieme una guida chiara e pratica a tutti i professionisti e imprenditori.
Differenza tra guadagno netto e guadagno lordo
Prima di procedere, dobbiamo avere ben chiara la distinzione tra guadagno lordo e guadagno netto.
Il fatturato lordo è l’ammontare totale dei tuoi incassi, su cui dovrai pagare sia i contributi che dovrai versare alla tua cassa previdenziale sia le tasse. Il guadagno netto, invece, è ciò che ti rimane dopo aver versato i contributi previdenziali e pagato le imposte del fatturato lordo.
Ora ti forniremo gli strumenti per capire la porzione delle tue entrate che dovrai tenere da parte per i contributi previdenziali e le tasse.
Guadagno netto con la partita iva in regime forfettario
Chi vuole lavorare con la Partita IVA in regime forfettario deve imparare che non può spendere tutto quello che incassa. È necessario mettere da parte una parte dei guadagni per coprire le tasse e i contributi da versare.
Per calcolare questi importi, devi considerare i seguenti dati:
- il coefficiente di redditività, ovvero la percentuale da applicare sul fatturato incassato totale per determinare il reddito imponibile lordo,
- l’aliquota dei contributi previdenziali da versare all’INPS o alla cassa di appartenenza,
- l’aliquota dell’imposta sostitutiva da applicare al reddito imponibile netto.
Reddito imponibile lordo
Per trovare la base imponibile (reddito imponibile lordo) su cui calcolare tasse e contributi in regime forfettario, si deve moltiplicare il fatturato incassato per il coefficiente di redditività, ovvero una percentuale definita dal tipo di attività svolta (Codice ATECO)
Vuoi saperne di più sul Coefficiente di redditività? Allora devi leggere questo articolo > Coefficiente di redditività forfettario 2024 per codici ATECO
Il reddito imponibile lordo è la base per calcolare i tuoi contributi.
I contributi previdenziali in regime forfettario
Ora passiamo ai contributi previdenziali. Anche se probabilmente noi giovani avremo accesso alla pensione molto più avanti, i contributi devono essere versati in modo obbligatorio e bisogna tenerne conto per calcolare il guadagno netto.
Anche qui tutto dipende dall’attività svolta: se sei inquadrato come impresa, iscritto alla Camera di Commercio, occorre versare i contributi alla Gestione Artigiani e Commercianti dell’INPS per la quale è prevista una quota fissa minima che ammonta a circa 4.500€ all’anno che dovrai versare anche in assenza di fatturato.
È prevista però una riduzione per chi opera con il regime forfettario. Se vuoi approfondire clicca qui > Riduzione contributi INPS Forfettari 2024: Come funziona?
Se sei un professionista iscritto ad un albo, occorre versare i contributi alla cassa prevista dal proprio Ordine professionale. Potrai consultare sul sito ufficiale della tua cassa a quanto ammontano i contributi previdenziali.
Infine, nel caso in cui sei un professionista e non è prevista una cassa specifica, c’è sempre la Gestione Separata dell’INPS. A differenza delle altre casse previdenziali che prevedono il pagamento dei contributi fissi minimi, la gestione separata si calcola a percentuale sul reddito conseguito. Zero reddito = zero contributi da versare.
Se vuoi sapere a quanto ammontano i contributi per la tua categoria professionale, leggi l’articolo Contributi INPS regime forfettario 2024: artigiani, commercianti e professionisti
C’è una buona notizia: nel regime forfettario non puoi dedurre e detrarre alcuna spesa, a parte i contributi versati l’anno oggetto della tua dichiarazione dei redditi.
L’imposta sostitutiva per partita iva in regime forfettario
E le tasse? I forfettari sono tenuti a pagare un’unica imposta “sostitutiva”, niente scaglioni IRPEF, addizionali regionali e comunali.
Una volta determinato il reddito imponibile lordo e dedotti eventualmente i contributi, avrai ottenuto il reddito imponibile netto a cui dovrai applicare l’aliquota della tua imposta sostitutiva per trovare l’importo delle tasse che dovrai pagare. Per il regime forfettario, questa aliquota è del 15% oppure 5% se si tratta di una nuova attività per i primi 5 anni.
Per sapere se possiedi i requisiti per avere accesso alla tassazione al 5%, questo articolo fa per te: Imposta sostitutiva regime forfettario: quale sarà la tua?
Esempio di calcolo guadagno netto con partita iva in regime forfettario: primo anno
Passiamo a un esempio pratico.
Francesca lavora come social media manager freelance con il codice ATECO 73.11.02 – CONDUZIONE DI CAMPAGNE DI MARKETING E ALTRI SERVIZI PUBBLICITARI e per il primo anno deve pagare le tasse e versare i contributi.
Il suo coefficiente di redditività è del 78%.
Nel 2023 ha fatturato ed incassato 30.000€.
Adesso calcoliamo insieme gli step da seguire per trovare il guadagno netto:
- Moltiplichiamo il fatturato per il coefficiente di redditività
30.000€ x 78% = 23.400€ di imponibile lordo.
I restanti 6.600€ (30.000-23.400), invece vengono considerati come costi sostenuti per svolgere la sua attività e non vanno tassati.
Operando con il regime forfettario non puoi scaricare le spese effettive, tranne i contributi previdenziali versati l’anno precedente. È l’unico costo che puoi dedurre dal secondo anno in poi.
- Ora calcoliamo i contributi da versare.
23.400€ x 26, 23%= 6.137,82€ di contributi da versare in Gestione Separata INPS
Siccome è il primo anno in partita iva per Francesca, non ha alcun contributo da dedurre e quindi il reddito imponibile lordo è anche il reddito netto.
- Moltiplichiamo l’imponibile per l’aliquota dell’imposta sostitutiva
23.400€ x 5% = 1.170€
- Sommiamo tasse e contributi
1.170€ + 6.137,82€ = 7.307,82€
- Ecco il guadagno netto
30.000€ – 7.307,82€ = 22.692,18€
Esempio di calcolo guadagno netto con partita iva in regime forfettario: dal secondo anno in poi
La nostra Francesca è riuscita a superare il primo anno di partita iva e ora si trova al secondo anno della sua attività.
Continua a lavorare come social media manager freelance con il codice ateco 73.11.02 – CONDUZIONE DI CAMPAGNE DI MARKETING E ALTRI SERVIZI PUBBLICITARI e per il secondo anno deve pagare le tasse e versare i contributi.
Il suo coefficiente di redditività è del 78%.
Nel 2024 ha fatturato ed incassato 35.000€.
Adesso calcoliamo insieme gli step da seguire per trovare il guadagno netto:
- Moltiplichiamo il fatturato per il coefficiente di redditività
35.000€ x 78% = 27.300€ di imponibile lordo.
I restanti 7.700€ (35.000- 27.300), invece vengono considerati come costi sostenuti per svolgere la sua attività e non vanno tassati.
Come abbiamo già detto prima, operando con il regime forfettario puoi scaricare i contributi previdenziali versati l’anno precedente. È l’unico costo che puoi dedurre dal secondo anno in poi.
- Ora calcoliamo i contributi da versare
27.300€ x 26, 07%= 7.117,11€ di contributi da versare in Gestione Separata INPS
- Calcoliamo l’imposta sostitutiva
Adesso calcoliamo l’imponibile netto su cui applicare l’imposta sostitutiva. Lo scorso anno Francesca aveva versato i contributi per un importo pari a 6.137,82€.
27.300€ – 6.137,82€ = 21.162,18€ reddito imponibile netto
21.162,18€ x 5% = 1.058,11€
- Sommiamo tasse e contributi
1.058,11€ + 7.117,11€ = 8.175,22€
- Ecco il guadagno netto
35.000€ – 8.175,22€ = 26.824,78€ di guadagno netto
Come stabilire il prezzo per ottenere il guadagno desiderato?
Come hai visto, il regime forfettario è la modalità abbastanza semplice in termini di calcoli di guadagno netto, ma comunque bisogna stare attenti soprattutto quando si pattuisce il prezzo con il proprio cliente.
Ma tranquill*, ci pensiamo noi di Quickfisco, Commercialista Online.
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