Regime forfettario al 5% o al 15%?
Scopri qual è il tuo caso e in quale delle 2 categorie di forfettario rientra la tua attività autonoma.
Il regime forfettario – non ci stancheremo mai di ripeterlo perché lo amiamo troppo – è il più vantaggioso in assoluto per tutti coloro che diventano lavoratori autonomi, dando il via, di fatto, a una propria impresa.
In questi casi, infatti, difficilmente si potranno avere certezze sul proprio fatturato e non sempre i guadagni supereranno immediatamente la soglia fatidica dei 85mila euro, limite entro il quale è possibile rientrare nel mitico forfettario.
Nel forfettario i vantaggi sono tanti e anche di questi non ci stanchiamo di parlare, perché rappresentano un importante passo avanti nella concreta agevolazione dei lavoratori freelance e nel riconoscimento delle nuove professioni, come quella del blogger, dell’influencer, dello youtuber e del digital marketer, solo per citare le più note.
Il vantaggio principale del regime forfettario è proprio la definizione di una imposta sostitutiva fissata sull’imponibile, che corrisponde alla percentuale in cui verranno tassati i propri guadagni. Una quota che può essere del 5% o del 15% a seconda delle caratteristiche dell’attività che si va a svolgere.
Perché due aliquote diverse nello stesso regime fiscale?
Viene spontaneo chiedersi come mai ci siano forfettari “privilegiati”, che pagano solo il 5% dell’imponibile e altri che sono costretti ad arrivare al 15%.
La spiegazione è semplice e non prevede nessun privilegio: l’aliquota agevolata del 5%, che è prevista solo per i primi 5 anni dall’apertura dell’attività, serve ad agevolare gli startupper assoluti, cioè coloro che si mettono a costruire da zero un’attività.
Ma, chi rientra nella definizione di Startupper e paga solo il 5% per i primi 5 anni?
- Chi non ha svolto, nei tre anni precedenti l’apertura della partita iva, una qualsiasi attività di impresa, anche di tipo familiare, anche all’interno di una società
- Chi parte da zero, cioè non ha mai svolto prima quell’attività, neanche come dipendente. Questo significa che l’attività non deve in alcun modo essere una continuazione di attività già svolta in precedenza. Ovviamente sono esclusi i tirocini o i periodi di praticantato obbligatori per alcune professioni.
In tutti gli altri casi, l’imposta sostitutiva sarà sempre del 15%.
E se rilevo l’attività di qualcun altro, ma io non l’ho mai fatta prima?
Avrai comunque diritto ad accedere al 5% per i primi 5 anni, fermo restando il fatto che l’attività in questione non abbia incassato più di 85mila euro nell’anno precedente, caso in cui non sarebbe possibile gestirla con la partita iva a regime forfettario.
Ricordati che dopo 5 anni, comunque siano andate le cose, l’aliquota passerà al 15% e ricordati anche che gli obblighi e gli adempimenti fiscali rimangono gli stessi.
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