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Il forfettario può avere dipendenti? Ecco i limiti e tutti i chiarimenti

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forfettario può avere dipendenti

Sei in regime forfettario e ti stai chiedendo se puoi assumere dipendenti? Dopo anni di pagamenti in nero vorresti mettere in regola quel collaboratore tanto caro che si fa le sue 15 ore al giorno senza mai lamentarsi?

Allora ti rispondo subito: Si, puoi assumere dipendenti, anche se te lo sconsiglio. Tra poco ti spiego perché.

Normativa e limiti del forfettario per avere dipendenti

Diciamo che la normativa ha fatto un po’ di parkour. Nel 2018 si poteva assumere, ma nel limite dei 5000 euro annui. Nel 2019 il limite è stato abolito, ma poi dal 2020 è stato reintrodotto anche se la soglia è di 20.000 euro.

Quindi attualmente, se sono in regime forfettario, posso assumere purché durante l’anno non dia più di 20.000 euro lordi. Quindi già il limite è un po’ bassino, ma il peggio arriva se si sfora.
Nel caso in cui dia salari o stipendi lordi per un importo maggiore di 20.000 euro, sorge l’obbligo di passare al regime ordinario nell’anno successivo.

Non so se sai cosa significa, ma per un povero forfettario che ha pochissimi adempimenti il passaggio al regime ordinario è una sciagura che manco le piaghe d’Egitto.

Come assumere personale in regime forfettario

Ci sono diverse modalità per assumere dei collaboratori senza pagarli in nero:
– lavoro dipendente, la forma classica, con un contratto di lavoro subordinato;
– lavoro accessorio, cioè i voucher introdotti con l’art. 70 d.lgs. 276/2003;
– come collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co) o a progetto;
– con prestazioni occasionali.

Al forfettario conviene avere dipendenti?

No, e senza girarci troppo intorno. Per tutta una serie di motivi.

Limite spesa dipendenti 20mila euro

Come detto prima, si deve stare attenti al tetto dei 20mila euro. Quindi posso assumere qualcuno con una delle forme indicate sopra, ma non devo comunque superare quella soglia. Se lo fai, arriva la mazzata e dall’anno successivo si passa automaticamente al regime ordinario.

Che cosa vuol dire? Che dovrai avere una gestione degli incassi e dei pagamenti, l’obbligo di aggiornare la prima nota e di tenere una serie di registri contabili che non ti sto a raccontare. Tutte cose a cui il forfettario è esonerato, per fortuna.

Appena dirai che hai superato la soglia al tuo commercialista, gli verranno i capelli bianchi (se ne ha ancora) e sicuramente ti manderà una parcella bella grossa. Quindi ti conviene stare sotto, e magari cambiare commercialista.

Forfettario e sostituto d’imposta

Anche se non si supera questo limite, il forfettario diventa sostituto d’imposta. Che significa? Che è tenuto a trattenere tasse e contributi dalla busta paga dei propri dipendenti per poi versarli entro il 16 del mese successivo, con F24. Oltretutto, annualmente, è tenuto a rilasciare loro la certificazione dei compensi.

Questi sono adempimenti che di solito non spettano ad un forfettario. La scelta di assumere qualcuno va ponderata particolarmente perché, indipendentemente da quanto dai al dipendente, ci sono una serie di adempimenti fiscali in più che solitamente il forfettario non ha.

Maggiori adempimenti e maggiori costi

Tutti questi adempimenti in più chi li fa? Il commercialista. Quindi se decidi di assumere qualcuno, devi tenere conto che la parcella del commercialista aumenterà sicuramente. La tua contabilità è diventata più complessa da gestire e quindi richiederà più tempo.

Oltre al costo del consulente, c’è da considerare che al dipendente non arriva mai tutto l’importo che destini per lui. Cioè se sborsi X euro, al tuo dipendente ne arriveranno X-Y, perché sono al netto di tutta una serie di imposte e contributi che devi versare al posto suo, in quanto sostituto d’imposta.

Considerando che un forfettario può guadagnare massimo 65mila euro, difficilmente potrai sostenere l’aumento dei costi dovuti all’assunzione di un dipendente.

Forfettario e collaboratori: consigli

E allora che si fa? Si ritorna al nero, che sta bene su tutto? A dire il vero c’è una soluzione alternativa: basta avvalersi di collaboratori con partita iva.

In questo caso il collaboratore emette fattura e il forfettario la paga. Punto. Nessun adempimento, nessuna ritenuta, nessun limite da rispettare.
E questa è una soluzione che quasi tutti adottano, anche se poi occorre analizzare il caso specifico.

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