Regime forfettario requisiti e soglie per l’anno 2024 – è un tema molto caldo sia per chi sta per aprire partita iva forfettaria che per chi ce l’ha già. Scopri se la nuova Legge di Bilancio ha portato qualche novità.
Requisiti regime forfettario: soglia ricavi 2024
Conoscere la soglia dei ricavi e dei compensi è un requisito FONDAMENTALE per chi opera in regime forfettario o vuole passare a questo regime agevolato. La Legge di Bilancio del 2023 ha innalzato il limite dei ricavi da 65.000 a 85.000 euro. Lo stesso limite è stato confermato fino alla fine del 2024.
Quindi, per operare in regime forfettario nel 2024 i tuoi ricavi non devono superare 85.000 euro annui.
ATTENZIONE PER LE NUOVE PARTITE IVA: Forse non te l’ha ancora detto nessuno, ma questo limite è previsto per l’anno SOLARE e viene riproporzionato in base alla data di apertura della tua partita iva forfettaria.
Ad esempio, se apri la tua partita iva il 2 maggio 2024 il tuo limite per l’anno in questione sarà di 56.434,43 euro (85.000 euro / 366 * 243 giorni della tua attività = 56.434,43 euro). Dall’anno successivo, invece, la soglia da rispettare sarà di 85.000 euro previsto dalla Legge.
Superamento del limite per il regime forfettario
Quindi se rimani sotto i 85.000 euro di ricavi puoi stare tranquillo. Ma che succede nel 2024 se superi i limiti del regime forfettario?
Dobbiamo distinguere due casistiche:
- Se nel 2024 hai ricavato più di 85.000 euro ma non hai superato 100.000 euro rimani in regime forfettario per tutto l’anno in corso, ma dall’anno successivo (in questo caso dal 2025) uscirai dal regime forfettario per passare a quello ordinario;
- Se nel 2024 superi, invece, i 100.000 euro in corso d’anno (te lo auguriamo!) perdi immediatamente l’agevolazione del regime forfettario e da quel momento in poi devi già emettere fatture con l’addebito dell’IVA in regime ordinario. Questa clausola è nota come clausola anti-elusione, in quanto in precedenza era consentito fatturare senza limiti beneficiando di un regime fiscale agevolato
Vediamo ora i vari requisiti di accesso al regime forfettario in diversi contesti: l’apertura di una nuova partita IVA, il passaggio dal regime ordinario e la possibilità di adottare questo regime in concomitanza con un’occupazione dipendente.
Quali sono i requisiti per passare al regime forfettario (oppure rimanerci)?
Potrebbe verificarsi il caso in cui sei un lavoratore autonomo o gestisci una ditta individuale hai attualmente un’iscrizione al regime ordinario o semplificato della partita IVA (magari il tuo commercialista aveva deciso di andare “sul sicuro” senza analizzare in modo approfondito la tua situazione) e da quest’anno vorresti iniziare a sfruttare tutti i vantaggi del regime forfettario.
Anche se sei già in regime forfettario ti conviene controllare ogni anno questi requisiti, per non avere brutte sorprese:
- Nell’anno precedente hai avuto un totale di ricavi minori di 85.000 euro;
- Nell’anno precedente non hai sostenuto spese per lavoratori dipendenti o per lavoro accessorio superiori a 20.000 euro;
- Nell’anno precedente non hai percepito un reddito da lavoro dipendente o pensione e assimilati superiore a 30.000 euro lordi;
- Non sei un socio di una società di persone (sas o snc);
- Non effettui l’attività per la quale è già stato adottato un regime speciale iva (agricoltura, monopoli di stato, agenzie di viaggi, vendite di beni usati);
- Non possiedi più del 50% delle quote e non svolgi il ruolo di amministratore in una srl che opera nel tuo stesso settore;
Nota bene: Se passi dal regime ordinario a quello forfettario, non è necessario comunicare all’Agenzia delle Entrate il cambio di regime: basta iniziare ad emettere le fatture secondo le regole del regime forfettario.
Requisiti per aprire partita iva forfettaria
Una volta chiarito come funziona il regime forfettario e quali sono i suoi vantaggi (soprattutto per le nuove attività), passiamo ai requisiti per chi vuole aprire partita iva forfettaria nel 2024.
Allora i requisiti di accesso al regime forfettario sono:
- Reddito percepito da lavoro dipendente o pensione uguale o inferiore a 30.000 euro lordi nell’anno precedente, oppure cessazione del rapporto lavorativo entro il 31 dicembre 2023;
- Non essere socio di una società di persone (sas o snc), associazione professionale o impresa familiare;
- Non svolgere l’attività per la quale è già stato adottato un regime speciale iva (agricoltura, monopoli di stato, agenzie di viaggi, vendite di beni usati);
- Residenza fiscale in Italia, oppure residenza in uno stato membro UE o in uno stato aderente all’Accordo Spazio Economico europeo a condizione che il reddito prodotto in Italia sia almeno il 75% del reddito complessivamente prodotto;
- Non possedere più del 50% delle quote e non svolgere il ruolo di amministratore in una srl che opera nel tuo stesso settore;
C’è un altro requisito molto importante, se vuoi continuare la collaborazione con il tuo datore di lavoro o ex-datore di lavoro da professionista. Per rimanere in regime forfettario, non potrai fatturare prevalentemente (più del 50%) a colui per cui sei stat* dipendente negli ultimi 2 anni. Pertanto, come minimo, dovresti avere un altro cliente a cui fatturi il restante 50% 😉
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Regime forfettario: come funziona se vuoi continuare a svolgere lavoro dipendente
E come si fa invece se desideri aprire la partita Iva, ma allo stesso tempo non sei pront* a rischiare e licenziarti? Per fortuna, nella maggior parte dei casi è possibile aprire una partita iva in regime forfettario e rimanere dipendente. Ma non sempre, per esempio, bisogna fare una distinzione tra dipendente pubblico o privato.
Se sei un dipendente privato
Per te il gioco è più facile, è possibile aprire partita iva forfettaria senza troppi intoppi, in quanto non sei nemmeno obbligat* ad informare il tuo datore di lavoro.
Oltre a tutti i requisiti sopracitati (come, ad esempio, il reddito da lavoro dipendente non superiore a 30.000 euro) devi rispettare questi requisiti:
- L’attività che vai a svolgere non deve essere in diretta concorrenza con quella del tuo datore di lavoro (patto di non concorrenza);
- Non ci deve essere un divieto esplicito da parte dell’azienda per la quale lavori come dipendente (patto di esclusività);
- L’attività che vai a svolgere non comporta l’utilizzo o la divulgazione di dati o informazioni che appartengono all’impresa per la quale svolgi il tuo lavoro da dipendente e che, in ogni caso, non viola il patto di fedeltà che esiste tra il datore di lavoro e il dipendente (art. 2105, codice civile).
Se sei un dipendente a tempo pieno e desideri avviare un’attività come artigiano o commerciante, c’è una notizia positiva: non sarai tenuto a versare i contributi previdenziali previsti dal regime forfettario, poiché il tuo datore di lavoro li verserà per tuo conto in quanto dipendente.
Requisiti di accesso se sei un dipendente pubblico
Qui la risposta è un po’ più complessa. Ci sono più casistiche:
- Se sei un dipendente full-time nel settore pubblico, non è possibile dedicarti contemporaneamente a un’attività autonoma. Questo comporterebbe il rischio di perdere il tuo impiego, poiché sei vincolato all’esclusività nei confronti dell’amministrazione per la quale presti servizio.
- Se sei un dipendente pubblico part-time, la situazione è diversa. Se il tuo impiego non è a tempo pieno, hai la possibilità di avviare un’attività con partita IVA forfettaria, ma con alcune precauzioni. È importante considerare che in determinati settori potrebbero esserci divieti o indicazioni specifiche riguardo alle caratteristiche e modalità che la tua attività autonoma dovrà rispettare.
- Sei insegnante? Puoi avere l’autorizzazione dal tuo direttore didattico e aprire partita iva, ma attenzione che alcune attività e ruoli imprenditoriali non sono compatibili con il lavoro di docente nel settore pubblico, come indicato nel decreto legislativo n. 297/94 all’art.508 commi 7-10 e dal DPR n. 3/57.
Nel pubblico è necessario, in ogni caso, informare il datore di lavoro.
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Se soddisfi i requisiti di accesso al regime forfettario, ti serve solo avere a portata di mano la carta d’identità (se sei venuto male nella foto non è un problema), il codice fiscale/la tessera sanitaria e affidarti a noi di Quickfisco per iniziare la tua attività.
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Tu rilassati e pensa a fatturare, al resto ci pensiamo noi 😉