Essere o non essere forfettario? Questo è un dilemma!

Essere o non essere forfettario

Stai per aprire una partita IVA ed entrare così nel meraviglioso mondo dei liberi professionisti.

Benvenuto!

Troverai molti nuovi stimoli e tante soddisfazioni, promesso.

Prima di recarti dal commercialista, però, vuoi farti di un’idea di come sia meglio muoversi, in base alla tua attività e ai tuoi progetti, e quale sia per te il regime fiscale più conveniente.

Sei nel blog giusto!
Non solo perché Quickfisco potrebbe essere la soluzione a tutti i tuoi problemi di gestione fiscale nel momento in cui dovessi decidere di entrare nel regime forfettario, ma anche perché abbiamo creato questo articolo per aiutarti a capire, in modo semplice e immediato, quale regime fa al caso tuo.

 

Regimi fiscali per partite iva a confronto

Tanto per cominciare, un po’ di cultura generale.

Esistono tre tipi di regimi fiscali: il regime ordinario, il regime semplificato e, infine, il nostro eroe: il regime forfettario.

I tre moschettieri si differenziano per diverse regioni, che vedremo una a una, cercando di essere il più chiari possibile, anche se siamo commercialisti.

Incredibile, vero?

 

Il Regime Ordinario

È il regime che si applica ai professionisti e alle aziende (S.p.A o S.r.l.) quando il fatturato supera i 400.000 euro/anno per i servizi e i 700.000 euro/anno per altre attività.  

Questo regime presenta una serie di obblighi e oneri, che vanno dal registro incassi e pagamenti allo spesometro, dalla dichiarazione IVA trimestrale ai registri iva, con una complessità che solo un bravo professionista può aiutarvi a gestire. Per quanto riguarda invece le imposte da pagare, dovrete fare i conti con:

  • IRPEF, con aliquota da stabilire in base al reddito a seconda, dunque, della base imponibile, in un range compreso tra il 23% e il 43%.
  • IRAP
  • IVA, ogni 3 mesi, che si calcola facendo la differenza tra IVA a debito e IVA a credito cioè tra l’iva delle fatture emesse e quella delle fatture di acquisto.

Ci sono poi i contributi da versare in base alla cassa di previdenza alla quale è iscritto il contribuente titolare di partita IVA.

Siamo partiti da questo regime proprio perché non solo è il più tassato, ma anche il più complesso dal punto di vista della gestione fiscale. In termini di consulenza, se i fatturati sono alti, la cosa migliore è scegliere con cura il professionista dal quale farsi seguire, perché non solo parliamo di una tassazione complessa ed elevata, ma anche di obblighi da assolvere non indifferenti.

 

Il Regime Semplificato

È rivolto ai professionisti e alle società di persone, che possono però accedervi solo se costituite in forma di S.N.C. o S.A.S.

A giudicarlo dal nome, promette meglio del regime precedente, ma ahimè le complicazioni ci sono, eccome. Intanto i limiti di fatturato: inferiore ai 400.000 euro/anno per i servizi e inferiore a 700.000 euro/anno per altre attività. Poi gli obblighi che includono una parte di quelli previsti per il  regime ordinario, mentre rimane identica la tassazione.

 

E, finalmente, il nostro eroe: il Regime Forfettario

È la soluzione migliore per tutti i professionisti alle prime armi perché minimizza i rischi finanziari e semplifica la gestione.

Con una tassazione agevolata e molti meno obblighi rispetto agli altri due, permette di avere il tempo per capire se l’attività ha le carte in regola per decollare e di farsi le ossa per passare, eventualmente, negli anni successivi, ai regimi ordinario o semplificato.

Ma andiamo con ordine.
La soglia di fatturato da non superare è 85.000 euro/anno indipendentemente dal tipo di attività che si svolge, dunque a prescindere dal codice ATECO.
L’imposta da pagare differisce dall’IRPEF perché non si basa su più aliquote fissate in base al reddito, bensì in una sola, fissa al 15% per i contribuenti che non sono start-up e al 5% per i primi 5 anni per chi dà inizio a un’attività completamente nuova.
Meraviglioso vero?

Già, ma gli obblighi?
Se vi aspettate una lunga lista di “devi fare questo e quello” come nei casi precedenti resterete delusi. Con il regime forfettario non c’è IVA da gestire nelle fatture emesse e non ti devi preoccupare di quella esposta in quelle di acquisto. Inoltre, è vero che se si è tenuti a numerare e conservare le fatture emesse ma è l’unico obbligo!

L’ultimo vantaggio?
Puoi gestire ogni aspetto fiscale della tua attività in modo semplice e veloce sfruttando il superpotere di Quickfisco. Si tratta della nuova piattaforma intuitiva e completa che ti mette a disposizione ogni giorno un team di esperti commercialisti e fiscalisti al costo di un caffè.

 

Quindi essere o non essere forfettario?

Come abbiamo visto, il regime forfettario è molto conveniente.

Per qualsiasi dubbio puoi rivolgerti ai consulenti di Quickfisco!

Aiutiamo i forfettari a gestire la loro fiscalità, rimanendo al loro fianco per qualsiasi dubbio e per gestire tutte le scartoffie fiscali.

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Tu rilassati e pensa a fatturare, al resto ci pensiamo noi 😉

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