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Farmacista partita iva: vantaggi e come funziona regime forfettario

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Farmacista partita iva regime forfettario

Stai per intraprendere la professione di farmacista e vorresti aprire la partita iva? Oppure sempre più colleghi scelgono di lavorare come liberi professionisti e anche tu stai pensando di metterti in proprio? 

In questo articolo proveremo a rispondere a tutti i possibili dubbi che potresti avere perla corretta gestione della partita iva per operare come farmacista da libero professionista, a partire dai requisiti dell’apertura fino ad arrivare alle tasse e contributi. 

Farmacista partita iva: conviene? 

Negli ultimi anni la domanda di farmacisti sul mercato del lavoro è incrementata notevolmente e sempre più farmacie si rivolgono ai servizi offerti da farmacisti liberi professionisti con partita IVA. Il farmacista autonomo, rispetto a quello assunto come dipendente gode di diversi vantaggi. Ad esempio:  

  • ha la possibilità di collaborare con più farmacie; 
  • flessibilità nella scelta degli orari, dei giorni lavorativi e del tempo libero, permettendo di bilanciare meglio il lavoro e la vita privata; 
  • ha la possibilità di negoziare la propria tariffa oraria e, di conseguenza, guadagnare di più. 

 

A questi benefici si aggiunge la tassazione agevolata che propone il regime forfettario, opzione assolutamente da non perdere soprattutto se sei alle prime armi.  

 

Perché scegliere il regime forfettario per un farmacista  

Come ti abbiamo appena detto, ti consigliamo di iniziare la tua attività da farmacista libero professionista scegliendo il regime forfettario, perché offre veramente tanti vantaggi fiscali e burocratici, come: 

  • Tassazione agevolata al 5% per i primi 5 anni per nuove attività (e solamente al 15% dal sesto in poi); 
  • Assenza dell’IVA: puoi proporre le tariffe più competitive ai tuoi clienti  
  • Abbattimento forfettario dei ricavi; 
  • Costo ridotto per la tenuta della contabilità. 

 

Capiamo però se puoi accedere a questo regime agevolato. 

 

Requisiti di accesso al regime forfettario 

Puoi accedere al regime forfettario solo se:  

  • il tuo reddito percepito da lavoro dipendente o pensione è uguale o inferiore a 30.000 euro lordi nell’anno precedente, oppure hai cessato il rapporto lavorativo entro il 31 dicembre 2023;  
  • possiedi la residenza fiscale in Italia, oppure la residenza in uno stato membro UE o in uno stato aderente all’Accordo Spazio Economico europeo a condizione che il reddito prodotto in Italia sia almeno il 75% del reddito complessivamente prodotto; 
  • non sei socio di una società di persone (sas o snc), associazione professionale o impresa familiare; 
  • non svolgi l’attività per la quale è già stato adottato un regime speciale iva (agricoltura, monopoli di stato, agenzie di viaggi, vendite di beni usati); 
  • non possiedi più del 50% delle quote e non devi svolgere il ruolo di amministratore in una srl che opera nel tuo stesso settore;  
  • non fatturerai più del 50% al tuo datore di lavoro o l’ex datore (per cui hai lavorato dei due anni precedenti)  

 

Ti stai chiedendo se è possibile mantenere il tuo lavoro dipendente e contemporaneamente avere una partita IVA forfettaria? Allora devi leggere il nostro articolo dedicato Novità regime forfettario: nuove soglie e requisiti. 

La mancanza di uno solo di questi requisiti causa l’impossibilità di operare in regime forfettario. 

Ricordati anche, che per operare in regime forfettario devi rispettare il limite di fatturato incassato che attualmente è fissato a 85.000 euro annui.  

 

Codice ATECO farmacista libero professionista e inquadramento 

L’inquadramento e il codice ATECO (codice attività) sono le fondamenta per la tua partita iva. Da questi dipendono i contributi che dovrai versare e l’ammontare delle tasse che dovrai pagare.  

Essendo farmacista iscritto all’Albo professionale, verrai inquadrato come libero professionista con cassa. Dovrai iscriverti all’ENPAF, Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per Farmacisti, e versare i relativi contributi (ne parleremo più tardi).  

Per quanto riguarda il codice ATECO, non è previsto un codice attività specifico per il farmacista che opera come libero professionista. Tuttavia, l’ENPAF ne suggerisce quattro: 

  • 74.90.93 Altre attività tecniche non classificate altrimenti  
  • 74.90.99 Altre attività’ di servizi alle imprese non classificate altrimenti 
  • 86.90.29 Attività professionali paramediche indipendenti 
  • 86.90.42 Altri servizi sanitari non classificati altrimenti 

 

Hai dubbi su quale codice ATECO scegliere? Consulta un professionista, prenota una consulenza gratuita con Quickfisco, commercialista digitale. 

 

Apri la tua p.iva farmacista regime forfettario

 

Tasse e contributi ENPAF per un farmacista con partita iva 

Tasse e contributi sono le spese principali che deve sostenere un farmacista libero professionista con la partita iva. Per fortuna, nel regime forfettario è tutto abbastanza semplice e poco oneroso.  

 

Contributi ENPAF 

I contributi rappresentano i versamenti obbligatori per tutti coloro che hanno la partita iva (anche in regime forfettario), per garantirti una futura pensione. I contributi finanzieranno anche servizi come la maternità, la malattia e il funzionamento dell’Ente di previdenza. L’ENPAF, la cassa di previdenza per farmacisti che operano come liberi professionisti con partita iva, prevede il versamento di tre contributi obbligatori: di previdenza, d’assistenza, di maternità. 

La contribuzione è forfettaria e non è rapportata al tuo reddito prodotto. 

Vediamo l’ammontare dei contributi ENPAF previsto per l’anno 2024: 

  • previdenza: 5.272 € 
  • assistenza: 31 € 
  • maternità: 13 € 

 

Alcune particolari categorie di iscritti possono richiedere la riduzione percentuale del contributo in misura intera o il versamento del contributo di solidarietà. Troverai più informazioni sul sito ufficiare dell’ENPAF. 

Puoi anche optare di versare i contributi in misura doppia o tripla, ottenendo un incremento dell’importo della tua futura pensione. 

 

Tasse nel regime forfettario 

Con la partita iva in regime forfettario si applica un’unica imposta sostitutiva. Questa imposta è pari al 15% sul tuo reddito imponibileche si riduce fino al 5% per i primi 5 anni se non hai mai svolto l’attività di farmacista prima… attenzione, anche da dipendente.  

Ma come si determina il tuo reddito imponibile? È semplicissimo con il regime forfettario. Non dovrai calcolare la differenza tra i tuoi ricavi e spese ma applicare il coefficiente di redditività determinato dal tuo codice ATECO.  

Qualsiasi codice ATECO tra quelli suggeriti in precedenza per l’attività di farmacista libero professionista prevede il coefficiente di redditività pari al 78%. Questo significa che verrà tassato solamente il 78% di ciò che fatturi, e il restante 22% verrà considerato come spese per svolgere la tua attività e, di conseguenza, non verrà tassato.  

Tieni conto però che con la partita iva in regime forfettario non puoi dedurre/scaricare alcuna spesa, tranne i contributi previdenziali versati l’anno precedente.  

 

Come si calcolano le tasse? 

Allora, immaginiamo che quest’anno tu abbia aperto la partita iva da farmacista (attività mai svolta prima) e abbia fatturato e incassato 40.000 euro.  

40.000 x 78% (coefficiente di redditività per farmacisti) = 31.200 € (il reddito imponibile) 

In questo caso, non scarichi nulla, perché si tratta del tuo primo anno e non hai ancora versato i contributi.  

31.200 € x 5% (imposta sostitutiva prevista per i 5 primi anni della tua attività) = 1.560 € (l’ammontare delle tasse)  

Su 40.000 € del fatturato, solamente 1.560 € di tasse. Non male questo regime forfettario, vero? 

Ah, ovviamente, se fatturi zero con la tua partita iva forfettaria non dovrai preoccuparti di pagare alcuna tassa.  

 

Guadagno netto di un farmacista con partita iva forfettaria 

Sicuramente ti stai chiedendo: quanto mi rimane in tasca al netto delle tasse e contributi 

Facciamo un semplice calcolo riprendendo l’esempio precedente.  

40.000 € (fatturato incassato annuo) – 5.272 € (contributo di previdenza) – 31 € (contributo di assistenza) – 13 € (contributo di maternità) – 1.560 € (imposta sostitutiva) = 33.124 € guadagno netto. Che si tradurrebbero in circa 2.760 € al mese. 

Un discreto guadagno netto, vero? 

 

Aprire partita iva per farmacista è facile con Quickfisco 

Il processo di apertura della partita iva per farmacista è piuttosto semplice e non richiede spese di alcun tipo per la lavorazione delle pratiche: basta compilare il Modello AA9/12 e trasmetterlo all’Agenzia delle Entrate allegando i seguenti documenti: 

  • carta d’identità  
  • tessera sanitaria  
  • documento che conferma l’iscrizione all’Albo professionale  

 

Bisogna prestare molta attenzione durante la compilazione del modulo, pertanto, è sempre meglio rivolgersi a specialisti qualificati per evitare errori e problemi.  

Noi di Quickfiscoapriamo GRATIS la partita iva e completamente online in 2 giorni lavorativi.  

 L’abbonamento annuale a 199€ + iva all’anno include tutti i servizi essenziali per gestire al meglio la tua fiscalità:   

  • Dichiarazione dei Redditi relativa all’anno d’imposta d’iscrizione e predisposizione dei modelli F24 per pagare le tasse  
  • consulenza fiscale dedicata  
  • piattaforma online per tanti tool utili per gestire la tua fiscalità, come anagrafiche clienti, fatturazione elettronica illimitata, trasmissione dati al Sistema TS e tanto altro 
  • app mobile con principali funzionalità 
  • servizio clienti reattivo via WhatsApp.  

 

Vuoi saperne di più? Prenota una consulenza orientativa gratuita con uno dei nostri esperti fiscali. 

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