Imposta sostitutiva forfettari: aliquota 5 per cento come funziona?

Imposta sostitutiva forfettari

Stai pensando di aprire partita IVA in regime forfettario e stai sentendo parlare di imposta sostitutiva? Hai già partita IVA e vuoi saperne di più sull’imposta sostitutiva forfettari, visto che il tuo commercialista parla una lingua tutta sua?

Tranquillo, ci siamo noi Quickfisco a spiegarti tutto in un attimo.

 

Imposta sostitutiva forfettari: cos’è?

Il forfettario è una tipologia di regime molto agevolato rispetto ai classici regimi semplificato e ordinario. A differenza di questi due dove si va a pagare IRPEF, IRAP, addizionali e altre imposte con sigle impronunciabili, nel regime forfettario si paga un’imposta “sostitutiva” che evita di pagare tutte le altre. Questa tassazione agevolata è quello che rende il regime forfettario ideale per professionisti, agenti di commercio, per chi vende paperelle di gomma tramite e-commerce e tanti altri ancora.

 

Come si calcola l’imposta sostitutiva

Il calcolo dell’imposta sostitutiva forfettari è molto semplice, perché se ne frega dei costi. Infatti si prendono in considerazione solo i ricavi dell’anno, si moltiplicano per il coefficiente di redditività (una percentuale stabilità in base all’attività che si svolge), e si ottiene l’imponibile. Moltiplicando l’imponibile per l’aliquota si ottiene l’imposta sostitutiva da pagare. Sembra facile, ma prima di fare qualche esempio dobbiamo prima capire quali sono queste aliquote da usare per il calcolo.

 

Aliquote IRPEF regime forfettario: quali sono?

Spesso ci chiedono “Chi è nel regime forfettario che aliquota deve pagare?”. Partiamo innanzitutto vedendo quante sono queste aliquote che possiamo applicare.

Diciamo che l’aliquota standard è del 15%. Quindi moltiplicando l’imponibile per il 15% si ottiene l’imposta sostitutiva. Vero, tranne nel caso in cui si possa usufruire dell’aliquota ridotta al 5%. Infatti c’è qualche fortunello che grazie a questa riduzione paga davvero pochissime tasse, anzi, pochissima imposta sostitutiva.

 

Chi usufruisce del regime forfettario con aliquota al 5 per cento?

Diciamo subito che nei primi 5 anni di attività si può usufruire dell’aliquota ridotta al 5%, però dal sesto anno si ritorna al 15% (la pacchia non può durare per sempre). L’aliquota al 5 viene proprio chiamata “aliquota start-up” proprio per dare respiro alle nuove attività economiche, almeno in teoria.

Tuttavia questa bella aliquota non è proprio per tutti tutti. Infatti ci sono delle restrizioni per usufruire della riduzione dell’imposta sostitutiva.

 

Requisiti per aliquota ridotta forfettari

Ci sono tre requisiti per poter approfittare dell’aliquota al 5% per i primi 5 anni:

  • il contribuente forfettario non deve aver svolto alcuna attività nei tre anni precedenti dall’apertura della partita IVA. Quindi niente attività artigianali, artistiche, professionali o d’impresa, e neanche quelli che lavorano “presso sé stessi”;
  • l’attività che si sta iniziando non deve essere una continuazione di altre attività svolte da dipendente o da lavoro autonomo, poi trasformate in forfettario per acchiapparsi l’agevolazione;
  • se l’attività che si sta intraprendendo era svolta in precedenza da altri soggetti, i ricavi dell’anno precedente non devono superare i 85.000 euro.

 

Se non siete in queste tre casistiche siete a posto e potete beccarvi l’aliquota agevolata.

 

Esempio di calcolo imposta sostitutiva forfettari

Facciamo un esempio di come si calcola l’imposta sostitutiva con questa aliquota agevolata. Prendiamo il caso del tizio di prima che vende paperelle di gomma col suo ecommerce.

Il codice Ateco della sua attività è 47.91.10 mentre il coefficiente di redditività, nel suo caso, è del 40%. Facciamo finta che riesca a vendere in un anno 50mila euro di paperelle.

Facciamo due conti:

  • 50.000 x 40% = 20.000 euro di imponibile
  • 20.000 x 5% = 1000 di imposta sostitutiva

Come puoi vedere su 50.000 euro di ricavi, si vanno a pagare solo 1000 euro di imposta sostitutiva, infatti il regime forfettario è davvero agevolato, soprattutto nei primi 5 anni di attività.

Certo, ci sono da tenere in considerazione anche i contributi previdenziali, ma di questo ne parleremo in un prossimo articolo.

 

Imposta sostitutiva forfettari: come procedere?

Vista così sembra semplice, ma la gestione di un’attività dal punto di vista fiscale e burocratico non è sempre così lineare e ogni caso specifico è da valutare.

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