Se ti sta per scadere il contratto di lavoro da dipendente e stai pensando di avviare una tua attività, c’è una bella notizia: l’indennità di disoccupazione, NASpI Anticipata, può darti una mano.
Forse hai già sentito parlare di questa indennità e in questo articolo vedremo tutto il necessario che devi sapere sulla NASpI: cos’è, a chi spetta, le modalità di richiesta e molto altro.
La differenza tra NASpI e NASpI Anticipata
Facciamo un passo indietro e spieghiamo prima di tutto cos’è la NASpI.
In sostanza, è l’acronimo di “Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego”, ma spesso viene chiamata semplicemente “indennità di disoccupazione” o “disoccupazione”. In pratica, si tratta di un sostegno economico destinato a chi è stato licenziato o si è licenziato per giusta causa o a chi non è stato rinnovato il contratto di lavoro a tempo determinato.
La NASpI può essere erogata in due modalità: mensilmente, per un massimo di due anni, oppure tutta in un’unica soluzione in via anticipata e in questo caso prende il nome di NASpI Anticipata. Quest’ultima, spetta a determinati soggetti, vediamo quali nel prossimo paragrafo.
Requisiti per accedere alla NASpI
Per beneficiare della NASpI, si deve soddisfare una serie di requisiti.
Prima di tutto è importante comprendere che la NASPI è prevista in caso di perdita involontaria del lavoro dipendente o licenziamento per giusta causa.
Non posso pensare di lavorare per un breve periodo solo per poi farmi licenziare e ottenere l’indennità di disoccupazione, poiché esistono dei requisiti contributivi che si devono rispettare. Infatti, bisogna aver versato almeno 13 settimane di contributi all’INPS (effettuati dal datore di lavoro) nei quattro anni precedenti al licenziamento.
Inoltre, è necessario aver lavorato almeno 30 giorni nell’anno precedente rispetto alla data di presentazione della richiesta di disoccupazione.
A chi spetta la NASpI Anticipata
La NASpI anticipata è destinata ai coloro che possiedono i requisiti per l’indennità NASpI e che intendono:
- avviare un’attività lavorativa autonoma;
- avviare un’impresa o ditta individuale;
- sviluppare a tempo pieno e in modo autonomo l’attività autonoma già iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente che, essendo cessato, ha dato luogo alla NASpI.
Importo
L’importo della NASpI varia in base al reddito percepito nei quattro anni precedenti la domanda di disoccupazione.
Se il reddito percepito è inferiore all’importo stabilito dalla legge ovvero 1.352,19 euro (per l’anno 2023), l’importo della NASpI corrisponde al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni.
Se invece la retribuzione media è superiore all’importo di riferimento annuo, la NASpI è pari al 75% dell’importo di riferimento annuo, sommato al 25% sulla differenza di retribuzione che si percepiva durante il periodo di lavoro subordinato. In ogni caso l’importo dell’indennità non può superare il limite massimo individuato annualmente dell’INPS per il 2023 è di 1470,99 euro.
L’indennità è commisurata alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, divisa per il totale delle settimane di contribuzione e moltiplicata per il coefficiente numerico 4,33.
La NASpI si riduce del 3% ogni mese a decorrere dal primo giorno del sesto mese di fruizione. La riduzione scatta dall’ottavo mese se il beneficiario ha compiuto 55 anni alla data di presentazione della domanda.
Ora che abbiamo calcolato l’importo totale della NASPI è possibile scegliere se riceverla mensilmente, oppure tutta in una volta con la NASPI anticipata se possiedi i requisiti.
Adesso devi prestare molta attenzione!
In determinati casi potresti perdere il diritto alla NASpI Anticipata dopo aver già riscosso l’importo per intero, in questo caso sarà necessario restituire la parte non dovuta. Vai al prossimo paragrafo per approfondire la questione.
Quando si perde e quando va restituita la NASpI
Si rischia di perdere il diritto all’indennità NASpI quando si verifica uno dei seguenti casi:
- perdita dello stato di disoccupazione;
- inizio di un’attività di lavoro subordinato, di durata superiore a sei mesi o a tempo indeterminato senza comunicare all’INPS il reddito presunto che ne deriva entro un mese dall’inizio del rapporto di lavoro che non può superare i 4.800 euro;
- mancata comunicazione, entro un mese dalla domanda della NASpI, del reddito annuo che si presume di trarre da uno o più rapporti di lavoro subordinato part-time;
- inizio di un’attività lavorativa autonoma o parasubordinata senza comunicare all’INPS il reddito annuo presunto entro un mese dal suo inizio;
- raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
- acquisizione del diritto all’assegno ordinario di invalidità senza optare per l’indennità NASpI;
- nei casi in cui non si partecipi, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di orientamento predisposte dai centri per l’impiego.
Quando si perde e quando va restituita la NASpI Anticipata
Il diritto all’indennità di disoccupazione si perde nel momento in cui si trova un nuovo lavoro come dipendente
Ci sei dei casi in cui potresti dover restituire l’indennità!
L’importo della NASpI Anticipata va restituita per intero se instauri un rapporto di lavoro subordinato prima della scadenza del periodo per il quale l’indennità anticipata, sarebbe durata se fosse stata corrisposta mensilmente.
NASpI e Partita IVA: è possibile?
Spesso ci chiedono se, avendo la Partita IVA, è possibile comunque accedere alla NASpI, o se possiamo aprire la partita IVA mentre percepiamo l’indennità di disoccupazione.
La risposta è sì, ma dipende dalla situazione della partita IVA, se è già attiva o si ha intenzione di aprirla, e dal reddito attuale o previsto.
Se possiedi già la Partita IVA, devi comunicare all’INPS e indicare il reddito percepito nell’anno precedente.
Se non hai ancora la partita IVA e intendi aprirla, devi indicare il reddito presunto (è obbligatoria) che prevedi di guadagnare dalla nuova attività.
In base all’importo dichiarato (reale o previsto), l‘importo della NASPI che ti spetta varia. Quindi, l’importo che indicherai è cruciale, poiché determina l’indennità che potrai ricevere.
Quando inviare la domanda
La domanda NASpI Anticipata deve essere presentata entro 30 giorni dall’inizio dell’attività autonoma, dell’impresa individuale.
Se l’attività è iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente, il quale è cessato dando origine alla prestazione NASpI, la richiesta di anticipazione deve essere inviata entro 30 giorni dalla domanda di indennità NASpI.
Come fare domanda NASPI anticipata?
L’indennità di disoccupazione viene erogata dall’INPS, la domanda deve essere presentata sul sito online tramite il servizio dedicato (si può accedere con lo SPID).
In alternativa, la domanda può essere presentata tramite:
Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
Enti di patronato e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici.
La domanda deve presentare la documentazione che attesta l’assunzione di iniziative finalizzate allo svolgimento dell’attività autonoma. Se l’attività richiede una specifica autorizzazione o iscrizioni ad albi professionali o di categoria, è necessario dichiararne gli estremi del rilascio.
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Tempistiche di lavorazione della domanda
Il termine ordinario per la lavorazione della domanda è 30 giorni. Tuttavia, in alcuni casi la legge può prevedere termini diversi.
NASPI e Partita IVA in regime forfettario: Come procedere?
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