Stai pensando di aprire la partita iva come artigiano o vuoi capire cosa comporta questo percorso? In questo articolo ti spieghiamo chi rientra nella categoria di “artigiano”, quali sono i requisiti per poter accedere al regime forfettario, quali contributi devi versare, come si calcolano le tasse e quanto costa aprire una partita iva da artigiano.
Chi è l’artigiano con Partita iva?
Quando parliamo di artigiani, intendiamo tutti coloro che svolgono personalmente e professionalmente attività manuali di produzione, trasformazione o riparazione di beni mobili e immobili, o che si dedicano alla prestazione di servizi.
Le attività artigiane possono essere divise in tre macrocategorie:
- attività di servizi alla persona, come estetista, parrucchiere, tatuatore
- attività nel settore alimentare, come gelataio, pasticcere
- attività nel settore non alimentare, come fabbro, falegname, fotografo
Si tratta di attività molto diverse tra loro: prima di aprire una partita iva artigiano è quindi indispensabile essere consapevoli della specifica attività che si andrà a svolgere per individuare il codice ATECO corretto. Quest’ultimo è infatti un codice che identifica la tua attività a livello contributivo e statistico. Se vuoi approfondire perché è importante scegliere quello giusto, leggi il nostro articolo Codice Ateco regime forfettario, questo sconosciuto.
Come aprire la partita iva artigiani
Per aprire la partita iva artigiana forfettaria, devi prima di tutto assicurarti di rispettare i requisiti previsti e di cui parleremo nel prossimo paragrafo.
Successivamente, è obbligatoria l’iscrizione a:
- Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio competente, in modo da formalizzare l’esistenza della tua impresa individuale;
- Gestione Artigiani e Commercianti dell’INPS, per versare i contributi richiesti (di cui parleremo nei paragrafi successivi);
- INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), per tutelare te stesso e i tuoi eventuali dipendenti dai rischi di infortunio sul lavoro e dalle malattie. Per approfondire come funziona e i costi previsti puoi leggere il nostro articolo INAIL artigiani: come funziona e costi.;
- Albo Imprese Artigiane (AIA), per accedere a specifiche agevolazioni e servizi;
- quando apri la partita iva come artigiano, inoltre, potrebbe essere necessario presentare la SCIA, ovvero Segnalazione Certificata di Inizio Attività: si tratta di una “autocertificazione” con cui dichiari di avere tutti i requisiti per avviare la tua attività.
Per conoscere esattamente le tempistiche di presentazione della SCIA e come richiederla, leggi il nostro articolo Cos’è la SCIA e a chi serve?.
Alla fine dell’articolo faremo un piccolo recap di tutte le spese che questi obblighi potrebbero comportare. Ora passiamo ai requisiti per accedere al regime forfettario.
Requisiti per accedere al regime forfettario con partita iva artigiani
Il regime forfettario è un tipo di regime fiscale molto conveniente e vantaggioso, soprattutto per chi inizia una nuova attività, perché prevede una tassazione agevolata e minori adempimenti fiscali (e quindi meno costi).
Ma prima di approfondire questi vantaggi, dobbiamo considerare i requisiti necessari per poter entrare nel regime forfettario:
- i tuoi ricavi annui non possono superare il limite di 85.000 euro;
- non puoi sostenere spese per lavoratori dipendenti o collaboratori superiori a 20.000 euro annui;
- se hai un lavoro da dipendente o pensione, il tuo reddito annuo deve essere uguale o inferiore a €35.000 (oppure aver cessato il rapporto lavorativo entro il 31/12 dell’anno precedente);
- non devi essere socio di società di persone, associazioni professionali o imprese familiari;
- non devi possedere più del 50% delle quote o essere amministratore in una S.r.l. che opera nel tuo stesso settore;
- devi possedere la residenza fiscale in Italia, oppure in uno stato membro UE o aderente allo Spazio Economico Europeo, a condizione che il reddito prodotto in Italia sia almeno il 75% del reddito complessivo;
- se desideri continuare a collaborare con il tuo datore di lavoro attuale o precedente e iniziare a operare con il regime fiscale forfettario, non puoi fatturare più del 50% a favore di quel datore di lavoro per il quale hai lavorato negli ultimi 2 anni.
Ti interessa conoscere gli altri regimi fiscali e quali differenze ci sono con il regime forfettario? Oppure ti stai chiedendo cosa succede se dovessi superare il limite di €85.000? Scoprilo nel nostro articolo Regime ordinario, semplificato o forfettario? Differenze, costi e vantaggi.
Se tutti questi requisiti sono rispettati, la tua partita iva artigiani può godere dei benefici del regime forfettario. Vediamoli insieme.
Tasse per artigiani in regime forfettario: come funzionano
Con la partita iva artigiani forfettaria, le tasse sono agevolate: come suggerisce il nome “forfettario”, in questo regime fiscale le tasse dovute vengono calcolate su una percentuale “a forfait”.
In base al tuo codice ATECO, è possibile infatti conoscere il coefficiente di redditività da applicare ai tuoi ricavi e che determina il tuo reddito imponibile su cui calcolare l’imposta sostitutiva (ovvero, le tasse) del 15% o del 5% per i primi 5 anni se si tratta di una nuova attività.
Facciamo un esempio di calcolo:
nel caso di una partita iva artigiano, il coefficiente di redditività è spesso del 67% (questo può variare in base al codice ATECO che individuerai per la tua attività). Ipotizziamo che hai aperto la tua partita iva artigiano per la prima volta e che quest’anno hai fatturato €15.000.
Per conoscere il tuo reddito imponibile moltiplichiamo i tuoi ricavi per il coefficiente di redditività: €15.000×67%=€10.050 (i restanti €4.950 vengono considerati come costi sostenuti per svolgere la tua attività e non vengono tassati).
Per conoscere quante tasse dovrai pagare, applichiamo al reddito imponibile l’imposta sostitutiva, che sarà del 5% dato che è una nuova attività: €10.050×5%= €502,50.
Come puoi vedere, su €15.000 di ricavi le tasse da pagare sono circa €502, una cifra decisamente minore in rapporto ai guadagni.
Un altro vantaggio: nel regime forfettario non hai IVA sulle fatture, né la ritenuta d’acconto da applicare ai clienti, né obbligo di registri IVA complessi. Questo significa che puoi offrire prezzi più competitivi ai tuoi clienti, soprattutto se lavori con privati, e la tua gestione fiscale richiede meno burocrazia e quindi meno costi.
Per essendo agevolato, in regime forfettario esistono comunque alcuni obblighi contributivi per le partite iva artigiani.
Obblighi e contributi per artigiani in regime forfettario
I contributi INPS sono versamenti obbligatori per tutti coloro che hanno la partita iva, anche in regime forfettario.
Come abbiamo visto all’inizio, l’attività di artigiano richiede l’iscrizione alla Camera di Commercio (CCIAA) e il versamento dei contributi alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS: questa cassa prevede dei contributi minimi fissi da versare annualmente, indipendentemente dal reddito.
A differenza dell’imposta sostitutiva che, come abbiamo visto nell’esempio sopra, si calcola in percentuale rispetto ai ricavi, i contributi previdenziali della Gestione Artigiani e Commercianti partono da un importo fisso (contributi sul minimale) e se si superano determinate soglie di reddito si pagano i contributi applicando un’aliquota percentuale. Vediamo nel dettaglio i costi.
Nel 2025, il reddito minimale su cui si pagano i contributi fissi è €18.555:
per gli artigiani in partita iva i contributi fissi INPS sono pari a €4.460,64 annui (per chi ha meno di 21 anni €4.371,80).
DA SAPERE: se apri la partita iva artigiani durante l’anno, l’importo viene proporzionato ai mesi effettivi (es. per un mese: €371,72).
E se eccedi il minimale dei €18.555?
In questo caso si applica una quota variabile:
- fino a un reddito di €55.448 l’aliquota per artigiani è del 24% (23,70% per chi ha meno di 21 anni);
- oltre un reddito di €55.448 per gli artigiani l’aliquota si alza al 25% (24,70% per chi ha meno di 21 anni).
Ci sono però ben 2 buone notizie:
- puoi richiedere la riduzione dei contributi INPS del 35% oppure addirittura del 50%. Ne abbiamo parlato in questo articolo Riduzione contributi INPS Forfettari 2025: come funziona? e nello specifico sulla riduzione al 50% qui Riduzione INPS forfettari artigiani e commercianti: approvata al 50%;
- dal secondo anno in poi, potrai scaricare i costi dei contributi nella Dichiarazione dei Redditi, alleggerendo quindi la base imponibile
Costi e oneri per aprire la partita IVA da artigiano
Per aprire la partita iva artigiani ci sono costi una tantum e annuali da considerare:
- Costi di avvio attività (Iscrizione alla Camera di Commercio / Registro Imprese, INPS, eventuale SCIA);
- Diritti camerali annuali;
- Assicurazione INAIL;
- Attrezzature e strumenti necessari per l’attività;
- Costi preventivi per adeguamenti, licenze, autorizzazioni locali, se richiesti;
- Contributi INPS.
In sintesi: l’apertura è gratuita dal punto di vista fiscale, ma l’avvio dell’attività comporta investimenti reali e obblighi contributivi.
Aprire la partita IVA da artigiano con Quickfisco
Se stai pensando di attivare la partita IVA artigiani, è fondamentale conoscere bene requisiti, costi e funzionamento del regime forfettario per evitare sorprese.
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