Se operi nel settore di creazione dei contenuti per adulti (e non solo) potresti essere tenut* a versare una tassa addizionale chiamata tassa etica (o anche spesso definita “porno tax”). Vediamo cos’è e a chi tocca versarla.
Tassa etica: cos’è?
La Tassa Etica è un addizionale delle imposte sul reddito e viene applicata sui redditi derivanti dalla produzione, distribuzione, vendita e rappresentazione di materiale pornografico o che incita la violenza e dalle trasmissioni televisive che, per sollecitare la credulità popolare, si rivolgono al pubblico attraverso numeri telefonici a pagamento.
Questa addizionale è pari al 25% e si applica anche se sei in regime forfettario.
Si tratta di un aspetto da non sottovalutare per chi svolge determinate attività.
Chi deve versare la tassa etica? Occhio a chi è in regime forfettario
A chi tocca allora versare la tassa etica? Si tratta di due categorie di contribuenti: quelli operanti a vario titolo nel settore pornografico (compresi i content creator su piattaforme specifiche, ad esempio Onlyfans, anche se operano in regime forfettario) e nelle trasmissioni durante le quali il pubblico viene invitato a telefonare a un numero a pagamento.
“Per contenuti pornografici si intende: giornali quotidiani o periodici, con i relativi supporti integrativi, e ogni opera teatrale, letteraria, cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico, in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti”.
Per “trasmissioni volte a sollecitare la credulità popolare” si intendono: le trasmissioni, accessibili attraverso servizi telefonici a pagamento o nelle quali sia prevista ogni altra dazione economica, resa da cartomanti, indovini, taumaturghi e medium o comunque da soggetti che fanno riferimento a credenze magiche, astrologiche, divinatorie e analoghe.
Recapitolando, sono tenuti a versare la tassa etica tutti i soggetti che svolgono tali attività, compresi i titolari di partita Iva forfettaria. Si tratta di:
- imprenditori artigiani e commercianti, agenti e rappresentanti di commercio, ecc.;
- lavoratori autonomi, professionisti titolari di partita iva;
- società di persone, società semplici, Snc, Sas, Studi Associati.
Facciamo qualche esempio
Hai l’account su Onlyfans dove vendi esclusivamente le immagini e video dei tuoi piedi. In questo caso non si tratta di un contenuto pornografico, in quanto non si tratta di immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti, e di conseguenza non dovrai versare la tassa etica.
Oppure un altro esempio, questa volta nell’ambito spirituale. Se un cartomante che offre i propri servizi ai clienti di persona nel proprio studio. Anche in questo caso non sarai tenut* a versare la tassa etica, in quanto non si tratta di trasmissioni volte a sollecitare la credulità popolare. Un altro discorso è se inizi a fare le trasmissioni in diretta a pagamento – per questa attività dovrai versare la tassa etica.
Come viene versata la tassa etica?
Il versamento della tassa etica, in qualità dell’addizionale delle imposte sui redditi, nella misura del 25% del reddito proveniente da queste attività e avviene sempre utilizzando il meccanismo di saldo e acconti. Ad esempio, entro il 30 giugno 2025 dovrai versare il saldo per l’anno 2024 e il primo acconto per l’anno 2025 ed entro il 30 novembre 2025 dovrai versare il secondo acconto per l’anno 2025.
Dovrai effettuare il pagamento tramite il Modello F24 con modalità telematiche (utilizzando i servizi “F24 web” o “F24 online” dell’Agenzia delle Entrate) oppure tramite servizi di Home Banking.
Vengono utilizzati i seguenti codici Tributo:
- 4003 – Addizionale all’IRPEF – art. 31, c. 3, d.l. 185/2008 – Acconto prima rata
- 4005 – Addizionale all’IRPEF – art. 31, c. 3, d.l. 185/2008 – Saldo
- 4004 – Addizionale all’IRPEF – art. 31, c. 3, d.l. 185/2008 – Acconto seconda rata o in unica soluzione
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