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Laura Rubini Dott. Commercialista

➔ Martedì 29 ottobre
➔ Ore 18.30 - 20.15

Partita iva infermiere: come aprirla, tasse e vantaggi del regime forfettario

Partita iva infermiere regime forfettario

Hai conseguito la tua laurea in infermieristica e stai pensando di iniziare la tua attività autonoma? Oppure lavori già come infermiere ma hai deciso di aprire la partita iva per acquisire più libertà e indipendenza? O magari vorresti avere un guadagno extra assistendo i pazienti a domicilio?

Se ti rivedi in uno di questi casi, questo articolo è perfetto per te! Scopri come accedere al regime forfettario, quali tasse e contributi dovrai versare, come aprire la partita iva e quali costi dovrai sostenere. 

 

Infermiere con partita iva: conviene? Vantaggi del regime forfettario

Aprire la partita iva può rappresentare un passo importante per un infermiere, poiché offre numerosi vantaggi sia dal punto di vista economico che professionale. 

Innanzitutto, avere la partita iva garantisce maggiore flessibilità e autonomia nella gestione del proprio lavoro. Avrai la possibilità di scegliere i clienti e di organizzare il tuo orario lavorativo in modo più libero rispetto al lavoro da dipendente. Come libero professionista, potrai negoziare i compensi, offrire servizi specializzati, e spesso ottenere ricavi più alti. 

Il regime forfettario rende tutto ancora più conveniente. Questo regime fiscale offre una tassazione agevolata (con un’unica imposta sostitutiva del 15% o addirittura del 5% sul reddito imponibile per i primi 5 anni dell’attività). Inoltre, la gestione contabile e fiscale semplificata riduce i costi del commercialista, e l’assenza dell’IVA ti permette di offrire prezzi più competitivi. 

Puoi approfondire leggendo il nostro articolo > Vantaggi del regime forfettario: ecco quando conviene

 

Requisiti per accedere al regime forfettario 

Per accedere a questo regime agevolato bisogna, però, rispettare alcuni requisiti: 

  • il tuo reddito percepito da lavoro dipendente o pensione deve essere uguale o inferiore a 30.000 euro lordi nell’anno precedente, oppure la cessazione del rapporto lavorativo deve essere avvenuto entro il 31 dicembre 2023; 
  • devi possedere la residenza fiscale in Italia, oppure la residenza in uno stato membro UE o in uno stato aderente all’Accordo Spazio Economico europeo a condizione che il reddito prodotto in Italia sia almeno il 75% del reddito complessivamente prodotto;  
  • non devi essere socio di una società di persone (sas o snc), associazione professionale o impresa familiare;  
  • non devi svolgere l’attività per la quale è già stato adottato un regime speciale iva (agricoltura, monopoli di stato, agenzie di viaggi, vendite di beni usati);  
  • non devi possedere più del 50% delle quote e non devi svolgere il ruolo di amministratore in una srl che opera nel tuo stesso settore; 
  • non devi fatturare più del 50% al tuo datore di lavoro o l’ex datore (per cui hai lavorato dei due anni precedenti) 

 

Ti stai chiedendo se è possibile mantenere il tuo lavoro dipendente e contemporaneamente avere una partita IVA forfettaria? Allora devi leggere il nostro articolo dedicato Novità regime forfettario: nuove soglie e requisiti. 

Ricordati anche, che per operare in regime forfettario devi rispettare il limite di fatturato incassato che attualmente è fissato a 85.000 euro annui

 

Inquadramento e codice ATECO per infermieri

L’inquadramento e il codice ATECO (codice attività) sono le fondamenta per la tua partita iva. Da questi dipendono i contributi che dovrai versare e l’ammontare delle tasse che dovrai pagare. Un singolo errore potrebbe causarti danni economici e sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Per fare la scelta corretta e vivere tranquillamente, consigliamo di affidarti a un esperto fiscale, come noi di Quickfisco. 

Fortunatamente, però, per gli infermieri la questione è abbastanza semplice. Essendo iscritto all’Albo professionale, verrai inquadrato come libero professionista con cassa. Dovrai iscriverti all’Enpapi, Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica e, versare i relativi contributi (ne parleremo tra poco). 

Per l’attività di infermiere non esiste il codice ATECO specifico, quello utilizzato è 86.90.29: Altre attività paramediche indipendenti N.C.A.  

 

aprire partita iva infermiere gratis online

 

Partita iva infermiere in regime forfettario: tasse, contributi e costi di commercialista

Tra i costi principali che un infermiere dovrà sostenere per gestire la partita iva in regime forfettario ci sono le tasse, i contributi e spese per la gestione della fiscalità. Ma non ti spaventare, vedrai che non è così complicato e oneroso come sembra 😉  

 

Contributi infermieri partita iva 

I contributi rappresentano i versamenti obbligatori per tutti coloro che hanno la partita iva (anche in regime forfettario), per garantirti una futura pensione. I contributi finanzieranno anche servizi come la maternità, la malattia e il funzionamento dell’Ente di previdenza. L’Enpapi, la cassa di previdenza per infermieri che operano come liberi professionisti con partita iva, prevede il versamento di tre contributi: 

  1. Contributo soggettivo, pari al 16% del reddito netto con un minimo di 1.600 € annui (una quota fissa che dovrai versare anche in assenza di guadagno). Il contributo minimo può essere ridotto fino al 800€ sa possiedi determinati requisiti. L’ammontare di questo contributo può essere dedotto, ovvero scaricato, per abbassare il tuo reddito imponibile. 
  2. Contributo integrativo, pari al 4% del corrispettivo lordo, con un minimo di 150 € annui. Questo contributo si applica come maggiorazione del corrispettivo lordo e deve essere inserito OBBLIGATORIAMENTE in fattura al cliente. 
  3. Contributo di maternità, questo contributo è destinato alla copertura del’ indennità di maternità erogata a favore delle libere professioniste iscritte all’ente previdenziale e viene determinato annualmente. Si tratta di una quota fissa di circa 100 € annui, che può variare nel corso degli anni in base a ciò che deciderà l’Enpapi.

Tasse infermiere partita iva forfettaria 

Con la partita iva in regime forfettario, puoi dimenticare gli scaglioni IRPEF, addizionali regionali e comunali e IRAP. Come già accennato, si applica un’unica imposta sostitutiva indipendentemente dai tuoi guadagni. 

Questa imposta è pari al 15% sul tuo reddito imponibile che si riduce fino al 5% per i primi 5 anni se non hai mai svolto l’attività di infermiere prima… attenzione, anche da dipendente. 

Ma come si determina il tuo reddito imponibile? Attenzione: NON devi calcolare la differenza tra i tuoi ricavi e spese ma applicare il coefficiente di redditività determinato dal tuo codice ATECO. 

Per infermieri con il codice ATECO 86.90.29 il coefficiente di redditività è pari al 78%. Questo significa che verrà tassato solamente il 78% di ciò che fatturi, e il restante 22% verrà considerato come spese per svolgere la tua attività e, di conseguenza, non verrà tassato. 

Infine, con la partita iva in regime forfettario non puoi dedurre/scaricare alcuna spesa, tranne i contributi previdenziali versati l’anno precedente. 

 

Come si calcolano le tasse?

Allora, immaginiamo che quest’anno tu abbia aperto la partita iva da infermiere (attività mai svolta prima) e abbia fatturato 30.000 euro. 

30.000 x 78% (coefficiente di redditività per infermieri) = 23.400 € (il reddito imponibile) 

23.400 € x 5% (imposta sostitutiva prevista per i 5 primi anni della tua attività) = 1.170 € (l’ammontare delle tasse) 

Su 30.000 € del fatturato, solamente 1.170 € di tasse. Non male questo regime forfettario, vero? 

In questo caso, non scarichi nulla, perché si tratta del tuo primo anno e non hai ancora versato i contributi. 

Ah, ovviamente, se fatturi zero con la tua partita iva forfettaria non dovrai preoccuparti di pagare alcuna tassa. 

 

Costi commercialista per gestire la partita iva in regime forfettario 

Come avevamo già accennato prima, uno dei vantaggi del regime forfettario è la gestione contabile e fiscale semplificata. Infatti, i servizi di commercialista ti costeranno di meno. Se decidi di rivolgerti ad un commercialista tradizionale, il costo aggira attorno a 600-1000 euro all’anno, compreso il servizio di predisposizione della Dichiarazione dei Redditi.  

Esiste, però, un’alternativa più innovativa e spesso più conveniente: il commercialista digitale.
Offre tutti i servizi necessari per la gestione della partita iva in regime forfettario, con il supporto di un commercialista specializzato e l’accesso ad una piattaforma completa.
Il costo dell’abbonamento di questi servizi innovativi si aggira attorno a 250-600 euro all’anno. 

Un esempio? Quickfisco. 

Noi siamo un commercialista online e intermediario fiscale abilitato dall’Agenzia delle Entrate, ovvero un commercialista vero e proprio che oltre ai servizi tradizionali, come la predisposizione della tua Dichiarazione dei Redditi e modelli F24 per pagare le tasse, offre una piattaforma online disponibile sia dal web che dallo smartphone con molti servizi utili, come ad esempio lo strumento di fatturazione (sia elettronica che STS), gestione delle anagrafiche, calcolatore dal lordo a netto e tanto altro.  

Il nostro abbonamento ha un prezzo di soli 299 euro+ iva all’anno, senza vincolo di rinnovo automatico.  

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Se, invece, vuoi dare un’occhiata alla nostra piattaforma, puoi accedere alla nostra DEMO gratis per 30 giorni. In questo modo non acquisterai a scatola chiusa 😉  

 

Fatturazione e iscrizione al Sistema Tessera Sanitaria per infermieri

Parliamo in un altro argomento (molto importante) per gli infermieri che intendono aprire la partita iva: fatturazione. 

Per gli infermieri che hanno già una partita iva e fatturano ai clienti privati è obbligatorio iscriversi al Sistema Tessera Sanitaria e comunicare i dati dei propri pazienti. In questo caso devi rilasciare obbligatoriamente una fattura “non elettronica” al tuo paziente. 

Scopri di più come funziona la fatturazione per operatori sanitari. 

Noi di Quickfisco facilitiamo la vita agli operatori sanitari in partita iva. 

Come? Con la nostra piattaforma potrai trasmettere i dati delle tue fatture direttamente al Sistema Tessera Sanitaria in pochi click! 

 

Fattura sts operatori sanitari

 

E se, invece, fatturi alle aziende? In questo caso, dovrai obbligatoriamente emettere fatture in formato elettronico e inviarle al Sistema di Interscambio (SDI). Ciò significa che dovrai dotarti di un software di fatturazione elettronica. Ricordati che con l’abbonamento a Quickfisco potrai emettere fatture elettroniche ILLIMITATE in modo semplice e intuitivo con delle guide step by step.

  

Modulo fattura elettronica

 

Hai bisogno di sapere se la fattura che hai creato non presenta errori? Ti basterà scrivere alla nostra assistenza clienti su WhatsApp! 

 

Come aprire partita iva infermiere (anche online)

Il processo di apertura della partita iva per infermiere è piuttosto semplice e non richiede spese di pratiche: basta compilare il Modello AA9/12 e trasmetterlo all’Agenzia delle Entrate allegando i seguenti documenti: 

  • carta d’identità 
  • tessera sanitaria 
  • documento che conferma l’iscrizione all’Albo professionale 

 

Bisogna prestare molta attenzione durante la compilazione del modulo, pertanto, è sempre meglio rivolgersi a specialisti qualificati per evitare errori e problemi. 

Noi di Quickfisco apriamo GRATIS la tua partita iva e completamente online in pochi giorni ai nostri clienti abbonati. L’abbonamento annuale a 299€ + iva all’anno include:  

  • Dichiarazione dei Redditi relativa all’anno d’imposta d’iscrizione e predisposizione dei modelli F24 per pagare le tasse 
  • consulenza fiscale dedicata 
  • piattaforma online per tanti tool utili per gestire la tua fiscalità, come anagrafiche clienti, trasmissione dati al Sistema TS e fatturazione elettronica illimitata 
  • servizio clienti reattivo via WhatsApp. 

 

Vuoi saperne di più? Prenota una consulenza orientativa gratuita con uno dei nostri esperti fiscali. 

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