L’intrastat e l’iscrizione VIES per i forfettari è previsto in alcuni casi particolari, ma solo in caso di operazioni intracomunitarie. Ma occorre fare prima un passetto indietro e spiegare meglio cosa si intende per operazioni intracomunitarie.
Abbiamo già parlato in una precedente guida su come procedere in tutti i casi in cui si opera con l’estero, ma le operazioni intracomunitarie sono solo un caso specifico di questi: sono tutte le operazioni con soggetti passivi che hanno sede all’interno dell’Unione Europea. Quelle extra-comunitarie vengono definite, infatti, come operazioni estere e non intracomunitarie.
Nell’ambito delle operazioni intracomunitarie anche i contribuenti in regime forfettario devo procedere con alcuni adempimenti, tipo l’iscrizione al VIES o all’invio del modello Intrastat.
Ma vediamo nel dettaglio cosa sono questi simpatici adempimenti.
VIES: cos’è e iscrizione forfettari
VIES sta per Vat Information Exchange System, e non è altro che un altro acronimo per indicare un sistema europeo per lo scambio elettronico di dati sull’IVA.
Tutti coloro che intendono effettuare operazioni intracomunitarie devono iscriversi in questo archivio, in fase di apertura della partita IVA o successivamente.
E’ obbligatorio iscriversi al VIES per i forfettari?
Dipende. Se si acquistano servizi da soggetti passivi intracomunitari è obbligatorio iscriversi da subito al VIES. Il nostro fornitore comunitario, prima di emettere fattura, verifica che la nostra partita IVA sia iscritta su questo registro e se la verifica avrà esito positivo emetterà la fattura senza IVA. Che poi dovremo integrare col meccanismo del reverse charge, ma questa è un’altra storia.
Nel caso in cui non siamo iscritti al VIES, il fornitore UE ci tratterà come un soggetto privato, e addebiterà l’IVA in fattura. Purtroppo l’IVA in fattura va comunque integrata col reverse charge, e che quindi sarà un doppio costo.
Quindi stiamo attenti alle fatture di acquisto!
VIES Forfettari per acquisto di merci intracomunitarie
Tanto per semplificare le cose, per l’acquisto di merci dobbiamo fare un’altra distinzione, in base al volume degli acquisti.
Se gli acquisti intra di merci sono superiori a 10.000 euro in un anno, allora scatta l’obbligo di iscrizione al VIES come abbiamo visto prima.
Se invece stiamo sotto la soglia dei 10.000, allora possiamo evitare (è facoltativa) l’iscrizione al VIES. In questo caso il fornitore addebita l’IVA in fattura, e la va a pagare nel proprio paese. Per noi è come se fosse un’acquisto da un fornitore italiano e, per fortuna, non ci sono particolari accorgimenti.
Iscrizione VIES per vendita Intra nel regime Forfettario
Per le vendite il discorso è simile, ma non uguale, giusto per semplificare le cose.
Le vendite di servizi a soggetti passivi Intra vengono considerate cessioni intracomunitarie, quindi occorre in ogni caso iscriversi al VIES ed emettere fattura senza IVA.
Discorso opposto per la vendita di merci, perchè non vengono considerate in ogni caso come operazioni intracomunitarie, quindi trattate come operazioni interne e l’iscrizione al VIES non è necessaria.
Sanzioni mancata iscrizione al VIES
Quindi se siamo in regime forfettario, facciamo delle operazioni intracomunitarie e non ci iscriviamo al VIES nei casi che abbiamo visto, siamo davanti ad una violazione formale e soggetti ad una sanzione di 200 euro da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Proprio per questo è bene farsi seguire da un consulente in queste situazioni particolari, tipo quelli bravissimi di QuickFisco.
Regime forfettario e Intrastat
Un altro effetto degli acquisti o delle vendite intra per forfettari è la presentazione del modello Intrastat. Ma anche questo, ovviamente, è obbligatorio solo in alcuni casi.
Vediamoli insieme.
Acquisti intracomunitari forfettario
Così come spiegato prima, anche l’eventuale presentazione dipende dal fatto che si tratti di servizi o merci e dal volume degli acquisti effettuati.
Partiamo da quello “facile”. L’acquisto di servizi da fornitori europei viene considerato come operazione intracomunitaria, ma l’obbligo della presentazione del modello intrastat scatta solo se in almeno uno dei quattro trimestri precedenti ho ricevuto servizi comunitari per un valore superiore a 100.000 euro. Capita di rado che un forfettario spenda tutti ‘sti soldi, ma se succede deve compilare il modello intra-2 quater ogni mese dal superamento della soglia, entro il 25 del mese successivo a quello degli acquisti.
Per l’acquisto di beni intracomunitari c’è la distinzione che abbiamo visto prima per l’iscrizione al VIES. Cioè se non sono iscritto perchè faccio acquisti inferiori a 10.000 euro, il fornitore mi manda la fattura con l’IVA in fattura e l’operazione non si considera intracomunitaria, quindi niente Intrastat. Se acquisto più di 10mila euro di beni da fornitori intracomunitari e sono iscritto al VIES, l’operazione è intracomunitaria ma l’obbligo dell’invio del modello intrastat scatta solo al superamento dei 350mila euro di acquisti.
Come abbiamo visto, in entrambi i casi le soglie per la presentazione del modello sono molto alte. Ma se acquistate più di 100.000 euro di servizi o 350.000 euro di beni tenete a mente questo bellissimo adempimento.
Vendite e intrastat forfettari
Per le vendite intracomunitarie, invece, abbiamo due casi totalmente opposti.
Per le vendite in regime forfettario di merci a clienti comunitari non si manda nulla. Non è un’operazione intracomunitaria quindi niente modello intrastat, in nessun caso.
Per le cessioni di servizi a soggetti intracomunitari invece il modello intra si invia sempre, anzi se superate la soglia di 50.000 euro l’adempimento diventa addirittura mensile, e non trimestrale com’è al solito.
Intrastat forfettari: come procedere?
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