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Marca da bollo nel Regime forfettario: Ecco tutti i chiarimenti

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Come funziona la marca da bollo nel regime forfettario?

Prima della fatturazione elettronica si andava dal tabaccaio, si comprava la marca da bollo da 2 euro, e si appiccicava sulla fattura. E te li ricordi quei taglietti sui lati che se levavi la pellicola troppo velocemente si strappava tutto e dovevi tornare dal tabaccaio a comprarne una nuova? Bei tempi.

Le marche da bollo si usano ancora per tante cose, ma non per le fatture. Infatti con l’avvento della fatturazione elettronica ormai non occorre più andare dal tabaccaio, ma si indica soltanto l’importo del bollo in fase di compilazione della fattura e poi si pagano tutte trimestralmente direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate o tramite F24.

Marca da Bollo fattura Forfettario: è obbligatoria?

Ma sta marca da bollo è proprio necessaria nelle fatture? Anche per chi è forfettario? Beh, dipende dall’importo della fattura.

Diciamo che la legge ci impone di apporre una marca da bollo da 2 euro su tutti quei documenti fiscali (ad esempio fatture, ricevute, ecc) che non contengono IVA da versare e che hanno un importo superiore a 77,47 euro.

Dato che i contribuenti in regime forfettario emettono sempre fattura senza IVA, se questa supera i 77,47 euro tocca aggiungerci la marca da bollo da 2 euro. E visto che le fatture ormai sono tutte elettroniche  non bisogna più appiccicare la marca sulle fatture, ma basta inserirla in fase di compilazione della fattura elettronica, come spiegheremo tra poco.

Chi paga le marche da bollo in fattura regime forfettario?

Chiariamo subito che l’obbligo di assolvere il bollo ricade sul forfettario che emette la fattura e, in generale, sul soggetto emittente. Capita spesso, tuttavia, che questi 2 euro vengono poi ribaltati al cliente e si sommano all’importo fatturato. Ed è proprio questa cosa che ha generato dei dubbi sul fatto di considerarli reddito o meno.

Nel Regime Forfettario la Marca da Bollo fa Reddito?

A questa domanda ha dato risposta l’Agenzia delle Entrate tramite interpello n. 428/2022.

Come abbiamo detto prima, l’obbligo di pagare il bollo ricade sul forfettario che emette la fattura, ma se questo poi lo riaddebita al cliente non si tratta di un rimborso spese, ma di un semplice ricavo. Quindi sì, la marca da bollo fa reddito, da trattare come un normale compenso.

Regime Forfettario e Bolli: implicazioni pratiche

Alla luce di questo chiarimento, che succede ai contribuenti in regime forfettario?

La prima cosa, la più immediata, è l’aumento dei ricavi e, di conseguenza, dell’imposta sostitutiva da pagare.  Nei casi più estremi, ad esempio quando un soggetto ha emesso tante fatture superiori a 77,47 euro, questo può comportare un aumento dei ricavi tale da causare la fuoriuscita dal regime. Quindi c’è da stare attenti.

Così come fa aumentare i ricavi, questo chiarimento fa aumentare anche la base imponibile, utile per il calcolo della rivalsa delle casse previdenziali.

Per quelli iscritti alla Gestione Separata INPS, la rivalsa del 4% dovrà tenere conto dei 2 euro in più in fattura.

Stesso ragionamento vale per la rivalsa delle casse di previdenza professionali, come quella degli avvocati, agenti di commercio, architetti, ecc.

Esempio di calcolo

Facciamo finta di essere un forfettario iscritto alla gestione separata dell’INPS. Poniamo il caso di dover fare una fattura per una prestazione di 1000 euro.

Come abbiamo detto, i forfettari non applicano l’IVA in fattura, quindi occorre aggiungere 2 euro di marca da bollo. Decidiamo di addebitarli al cliente. L’imponibile sulla quale calcolare il 4% del contributo integrativo sarà quindi 1002 euro. Se applichiamo il 4% a questo importo, vediamo che il contributo integrativo sarà di 40,08 euro.

Il totale della fattura sarà quindi 1000 + 2 + 40,08 = 1042,08 euro.

Fattura elettronica Regime Forfettario Marche da Bollo

Prima del chiarimento dell’Agenzia delle Entrate, qualcuno considerava (erroneamente) la marca da bollo come spesa sostenuta in nome e per conto del cliente. Queste si indicano in fattura elettronica con il codice IVA N1, in quanto trattasi di operazioni escluse ex art. 15 DPR 633/1972

Alla luce del chiarimento i 2 euro di bollo si considerano come ricavo, quindi hanno la stessa natura IVA del compenso, cioè N2.2. Si tratta quindi di un’operazione non soggetta ad IVA secondo la legge 190/2014, quella che regolamenta il regime forfettario.

Marca da bollo: Come si inserisce in fattura?

Quindi se sei forfettario, fai attenzione quando emetti fattura, perché è facile cadere in errore e farsi arrivare una bella letterina verde dell’Agenzia con tanto di sanzioni da pagare.

Ma c’è una soluzione!

Puoi usare la piattaforma di fatturazione di Quickfisco, dedicata a chi è in regime forfettario. Basta cliccare sul pulsantino e la piattaforma inserisce il bollo in modo corretto facendo tutti i calcoli in automatico, tipo quello del contributo integrativo.

bollo in fattura forfettario

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