Spesso, quando si fa un lavoro saltuario, ci si chiede come farsi pagare. Non sempre è possibile ricorrere alla cara e vecchia ricevuta di prestazione occasionale, anzi bisogna valutare se scatta l’obbligo di apertura della partita IVA.
Lo so, la parola “partita IVA” fa più ansia del cellulare col 3% di batteria, ma tranquillo: noi di QuickFisco siamo qui ad aiutarti a capire se è il caso di aprire partita IVA o meno.
Come funziona la prestazione occasionale?
La ricevuta di prestazione occasionale ti permette di ricevere il compenso per un lavoro svolto, ma solo se questo è “occasionale”, appunto.
Quindi non è possibile usarla quando l’attività è continuativa, o quando chi commissiona il lavoro organizza la tua attività (in sostanza non ci deve essere subordinazione).
Non vengono considerate come occasionali non solo le attività commerciali, come quella di chi gestisce un ecommerce, ma anche quelle professionali (ad esempio avvocati, architetti, ecc).
Nel caso in cui invece la tua attività è davvero occasionale non devi fare nulla: l’azienda o il soggetto per cui hai svolto il lavoro dovrà fare una comunicazione all’ispettorato del lavoro e poi rilasciarti una ricevuta di prestazione occasionale.
La ricevuta di prestazione occasionale dovrà contenere i dati anagrafici, la descrizione della prestazione effettuata, il compenso pattuito, una ritenuta del 20% che il cliente dovrà versare al fisco per conto tuo, l’importo netto che ti verrà corrisposto e una marca da bollo da 2 euro se l’importo supera i 77,47 euro.
Quante tasse si pagano sulle prestazioni occasionali?
Come anticipato prima, l’azienda che ti commissiona il lavoro tratterrà il 20% dell’importo e lo verserà allo Stato per conto tuo: in questo caso si comporterà da “sostituto d’imposta”.
Non solo, entro il 16 marzo dovrà rilasciarti una Certificazione Unica indicando tutti i compensi corrisposti e l’importo che ti ha trattenuto per i lavori svolti l’anno precedente.
Questa ti servirà poi per il calcolo delle tasse quando farai la dichiarazione dei redditi. Se il tuo reddito è basso o hai tante detrazioni è probabile che queste trattenute ti vengano rimborsate.
Obbligo apertura partita IVA e limite 30 giorni prestazione occasionale
C’erano una volta i Co.co.co. (cioè contratti di collaborazione coordinata e continuativa) che stabilivano un limite di 30 giorni di queste collaborazioni, poi abrogate.
Nel caso di ricevute di prestazioni occasionali non abbiamo questo limite: l’importante è che l’attività non sia svolta in modo continuativo. Come detto prima, l’occasionalità è l’elemento indispensabile per poter usare lo strumento della Prestazione occasionale.
Cosa succede se supero i 5.000 euro di prestazione occasionale?
No, non scatta in automatico l’obbligo di apertura della Partita IVA. Se ricevo una ricevuta di prestazione occasionale superiore a 5000 euro mi dovrò iscrivere alla gestione separata e versare i contributi, ma non sono obbligato ad aprire Partita IVA.
Anche in questo caso il tuo cliente dovrà agire da sostituto d’imposta e versare i tuoi contributi all’INPS: in particolare tratterà 1/3 dal tuo compenso, mentre gli altri 2/3 saranno a carico suo.
Apertura partita IVA: Quando scatta l’obbligo?
Quando si svolge un’attività continuativa non occasionale. Cioè delle prestazioni che si ripetono nel tempo e in modo costante, e che richiedono un impegno materiale ed intellettuale del lavoratore.
Ovviamente non deve trattarsi di un lavoro svolto alle dipendenze e sotto la direzione di qualcuno, perché in questo caso di tratta di lavoro subordinato.
Il libero professionista ha l’obbligo di aprire partita iva?
Si, le attività professionali che richiedono l’iscrizione ad uno specifico albo professionale sono considerate a prescindere come “non occasionali”. Quindi in questo caso occorre aprire la partita IVA senza se e senza ma.
Quando aprire Partita IVA?
Comunque aprire Partita IVA non è una tragedia. Col regime forfettario si risparmia davvero un sacco e ci sono costi irrisori per la gestione della contabilità. Occorre però prima fare un’attenta analisi e verificare se il tuo caso specifico richiede l’apertura della Partita IVA.
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