Partita Iva Nutrizionista: apertura, tasse e contributi nel regime forfettario

Partita Iva Nutrizionista: apertura, tasse e contributi nel regime forfettario

Stai per diventare nutrizionista ma non sai da dove cominciare per esercitare questa professione dal punto di vista fiscale?

In questa guida troverai tutti gli ingredienti per lavorare come nutrizionista con partita iva in regime forfettario: i requisiti necessari, l’inquadramento fiscale, le tasse e i contributi previsti, le modalità di fatturazione e anche come noi di Quickfisco possiamo supportarti in questo percorso.

 

I requisiti per esercitare la professione di nutrizionista con partita IVA

Per esercitare l’attività autonoma come nutrizionista è necessario rispettare alcuni requisiti: dopo aver conseguito una laurea magistrale in Biologia è indispensabile superare un Esame di Stato finalizzato al conseguimento dell’abilitazione a tale ruolo e per poter iscriversi all’Albo Nazionale dei Biologi.

L’iscrizione all’albo non è solo una formalità, ma conferisce il titolo giuridico per svolgere la professione. Inoltre, il D.L. 16 luglio 2020, n. 76 ha reso obbligatorio per i professionisti iscritti all’albo l’uso della casella PEC (posta elettronica certificata), che deve essere comunicata al proprio Ordine di appartenenza.

E dato che viviamo nel tempo dei social media, ecco un’altra dritta da sapere: l’attività di nutrizionista non può essere svolta esclusivamente online! Il professionista deve verificare di persona l’identità del paziente e assicurarsi che la consulenza sia destinata direttamente a lui, evitando usi impropri.

Sono consentiti articoli, rubriche e contenuti puramente educativi su alimentazione e nutrizione, purché basati su evidenze scientifiche e senza finalità promozionali.
Di contro, non sono ammessi – in quanto violano i principi etici e deontologici propri della professione – contenuti online quali sponsorizzazioni di diete, guide nutrizionali personalizzate e consigli su prodotti per casi specifici.

 

Partita IVA nutrizionista: il regime forfettario è il regime adatto?

Il regime forfettario rappresenta una scelta vantaggiosa per i nutrizionisti che intendono avviare la propria attività professionale. Questo regime fiscale, infatti, prevede una semplificazione della contabilità e della tassazione: nel regime forfettario si applica un’aliquota unica e fissa del 15%, oppure per i primi 5 anni di attività questa è ridotta al 5%. Non è finita qui, perché esistono altri vantaggi, come la gestione contabile e fiscale semplificata e la possibilità di offrire prezzi più competitivi grazie all’assenza dell’IVA.
Puoi approfondire leggendo il nostro articolo Vantaggi del regime forfettario: ecco quando conviene.

 

Requisiti per accedere al regime forfettario

Per poter aderire al regime forfettario, è necessario innanzitutto che i tuoi ricavi o compensi siano inferiori a €85.000 all’anno e che tu abbia corrisposto meno di €20.000 lordi a collaboratori e dipendenti.

Quali altri requisiti bisogna rispettare?

  • il tuo reddito percepito da lavoro dipendente, pensione o redditi assimilati, deve essere uguale o inferiore a €35.000 nell’anno precedente, oppure la cessazione del rapporto lavorativo deve essere avvenuto entro il 31 dicembre 2024;
  • devi possedere la residenza fiscale in Italia, oppure la residenza in uno stato membro UE o in uno stato aderente all’Accordo Spazio Economico europeo a condizione che il reddito prodotto in Italia sia almeno il 75% del reddito complessivamente prodotto;
  • non devi essere socio di una società di persone (sas o snc), associazione professionale o impresa familiare;
  • non devi svolgere l’attività per la quale è già stato adottato un regime speciale iva (agricoltura, monopoli di stato, agenzie di viaggi, vendite di beni usati);
  • non devi possedere più del 50% delle quote e non devi svolgere il ruolo di amministratore in una S.r.l. che opera nel tuo stesso settore;
  • se desideri continuare a collaborare con il tuo datore di lavoro attuale o precedente e iniziare a operare con il regime fiscale forfettario, non potrai fatturare più del 50% a favore di quel datore di lavoro per il quale hai lavorato negli ultimi 2 anni.

 

Regime forfettario e lavoro dipendente

Lavori come dipendente e vorresti avviare un’attività come nutrizionista, ma non vorresti lasciare il tuo lavoro da dipendente? Non devi scegliere, perché puoi aprire una partita IVA in regime forfettario e rimanere dipendente.

Ma attenzione! Questa possibilità non è sempre garantita: bisogna fare una distinzione tra dipendente pubblico e privato.

Nota bene: se sei un dipendente pubblico potresti essere tenuto ad iscriverti all’Elenco speciale dell’Albo dei Biologi che è riservato ai dipendenti di enti pubblici ai quali i rispettivi ordinamenti vietano l’esercizio della libera professione.

Scopri subito se puoi aprire partita IVA forfettaria e continuare ad essere dipendente nel nostro articolo Forfettario e lavoro dipendente: possibile?

 

Inquadramento e scelta del codice ATECO nutrizionista

Quando si apre la partita IVA, occorre scegliere il codice ATECO adatto. Quest’ultimo è un codice che identifica la tua attività, ma è indispensabile anche per calcolare il tuo reddito imponibile e sapere quante tasse devi pagare, poiché determina il tuo coefficiente di redditività.

Per te che sei nutrizionista è semplice: essendo iscritto all’Albo, sarai considerato un libero professionista con cassa. Quindi, dovrai iscriverti alla tua cassa previdenziale, ovvero all’ENPAB – Ente Nazionale Previdenza Assistenza Biologi e versare i contributi richiesti, di cui parleremo più avanti.

Il codice ATECO previsto per nutrizionista è 72.11.00 – Ricerca e sviluppo nel campo delle biotecnologie.

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Partita IVA nutrizionista in regime forfettario: tasse e contributi

Nel regime forfettario, la tassazione e i contributi previdenziali sono calcolati in base a specifici criteri. In altre parole, per capire quanto dovrai pagare è necessario prendere in considerazione alcuni fattori. Non preoccuparti, però: scoprirai che non è così complesso e costoso come potrebbe sembrare!

 

Quanto paga di tasse un nutrizionista con partita IVA forfettaria?

Come accennato sopra, il regime forfettario prevede una tassazione semplificata: si applica cioè un’imposta sostitutiva del 15% sul reddito imponibile, ridotta al 5% per i primi cinque anni di attività, in modo da agevolare coloro che iniziano da zero un’attività. Vuoi sapere se possiedi i requisiti per accedere all’aliquota del 5%? Leggi il nostro articolo Imposta sostitutiva forfettari: aliquota 5 per cento come funziona?

Ma cos’è il “reddito imponibile”? Il reddito imponibile si determina applicando un coefficiente di redditività ai ricavi o compensi percepiti.

Per i nutrizionisti, il coefficiente di redditività è del 78%, secondo la tabella dei coefficienti di redditività con rispettivi codici ATECO che puoi approfondire in questo articolo Coefficiente di redditività forfettario 2025 per codici ATECO.

 

Ma come si calcolano le tasse nel regime forfettario?

Immaginiamo che quest’anno tu abbia aperto la partita IVA come nutrizionista per la prima volta e abbia fatturato 30.000€.

Moltiplichiamo il tuo fatturato per il coefficiente di redditivi per nutrizionisti, il risultato sarà il tuo reddito imponibile:

30.000€ x 78% = 23.400€

Ora moltiplichiamo il reddito imponibile per l’imposta sostitutiva del 5% (prevista per i primi 5 anni), il risultato sarà l’ammontare delle tasse che dovrai pagare:

23.400€ x 5% = 1.170€

Quindi, su 30.000 € del fatturato dovrai pagare solamente 1.170€ di tasse.

Ecco perché diciamo sempre che il regime forfettario conviene!

In questo caso, non scarichi nulla, perché si tratta del tuo primo anno e non hai ancora versato i contributi.

Nota bene: se fatturi zero con la tua partita IVA forfettaria non dovrai preoccuparti di pagare alcuna tassa.

 

Nutrizionisti con partita IVA: contributi ENPAB

I contributi previdenziali sono pagamenti obbligatori per tutti coloro che possiedono una partita IVA (anche in regime forfettario), sono indispensabili per assicurarti una pensione futura e finanziano anche servizi quali maternità, malattia e il funzionamento dell’ente previdenziale.

Per i nutrizionisti che lavorano come liberi professionisti, l’ENPAB richiede il versamento di 3 contributi di diversa natura: contributo soggettivo, integrativo e di maternità.

1) Contributo soggettivo: corrisponde al 15% del reddito imponibile, con un importo fisso minimo di €1.286,00. Ci sono anche buone notizie! Puoi chiedere una riduzione del 50% del contributo minimo nelle seguenti casistiche: se sei neoiscritto e per i 2 anni successivi, se versi contributi anche ad un’altra cassa previdenziale (se dipendente), se sei pensionato o se ti iscrivi alla cassa dopo il 30 giugno

2) Contributo integrativo: corrisponde al 4% del tuo corrispettivo lordo con un importo fisso minimo di €104,00. Ricorda che è obbligatorio inserirlo in fattura, a carico del cliente, come rivalsa ossia come maggiorazione del compenso.

3) Contributo di maternità: è un contributo obbligatorio pari a €129,29 e serve a sostenere le professioniste in congedo di maternità

Partita Iva Nutrizionista: apertura, tasse e contributi nel regime forfettario

 

Come deve fatturare un nutrizionista con partita IVA

Devi sapere che i nutrizionisti in regime forfettario devono iscriversi obbligatoriamente al Sistema Tessera Sanitaria.

Dopo l’iscrizione dovranno occuparsi della trasmissione dei dati dei pazienti al Sistema Tessera Sanitaria. Con Quickfisco questa procedura è molto facile e veloce, garantendoti di risparmiare tempo e ridurre gli errori!

Nella nostra piattaforma online dedicata ai forfettari, compili la fattura e trasmetti i dati dei tuoi pazienti al sistema TS in pochi click:

Fattura sts

Per approfondire questo tema leggi il nostro articolo Trasmissione fatture al Sistema TS: guida per il regime forfettario

E se fatturi alle aziende? In questo caso, dovrai obbligatoriamente emettere fatture elettroniche e inviarle al Sistema di Interscambio (SDI). Per farlo, avrai bisogno di un software di fatturazione elettronica: con l’abbonamento ALL-IN-ONE di Quickfisco puoi emettere fatture elettroniche ILLIMITATE in modo semplice e intuitivo con delle guide step by step.

Modulo fattura elettronica

Vuoi sapere se la fattura che hai creato non presenta errori? Ti basterà scrivere alla nostra assistenza clienti su WhatsApp.

 

Come aprire partita iva nutrizionista con Quickfisco

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