Hai da poco deciso di trasformare la tua passione per il trucco e la cura del viso e del corpo in una vera e propria professione, hai ottenuto la certificazione professionale per poter lavorare come estetista qualificata… E adesso?! Ora è arrivato per te il momento di aprire la Partita IVA! Continua a leggere, questo articolo fa proprio al caso tuo!
Come aprire la Partita IVA per estetista?
Se hai seguito il corso di formazione obbligatorio (solitamente biennale) della durata di 1.800 ore per diventare estetista, è il momento di aprire la Partita IVA.
Come per altre professioni, si tratta di una tappa obbligatoria per poter avviare un’attività in maniera autonoma, aprire un tuo studio o affittare una postazione all’interno di centri bellezza di terzi.
Per aprire la Partita IVA dovrai inviare all’Agenzia delle Entrate una comunicazione, chiamata Comunicazione Unica (o ComUnica), necessaria per informare l’Agenzia dell’avvio della tua nuova attività.
A seguire verrai automaticamente iscritta al Registro delle Imprese, nella sezione riservata agli artigiani. A fini fiscali, infatti, non sei riconosciuta come “libera professionista”, bensì come artigiana!
Se decidi di aprire un tuo studio personale, contestualmente alla presentazione della ComUnica dovrai anche fornire al Comune la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), a segnalare l’inizio dei lavori edilizi.
Codice ATECO da estetista
Al momento della presentazione della Comunicazione Unica all’Agenzia delle Entrate, ti sarà richiesto qual è il tuo Codice ATECO. Ti ricordiamo che il Codice ATECO è una serie di 6 numeri che identifica la tua attività. Per iniziare a esercitare l’attività di estetista, potrai scegliere uno tra i seguenti codici ATECO:
96.02.02 Servizi degli istituti di bellezza (trattamenti al viso e di bellezza, ecc.)
96.02.03 Servizi di manicure e pedicure
Regime forfettario per estetista: tassazione
Non smetteremo mai di ripeterlo: il regime forfettario ti conviene!
Potrai beneficiare dell’aliquota del 5% per i primi 5 anni, che diventerà del 15% dal sesto anno in poi.
Il coefficiente di redditività per te che sei un’estetista è fissato al 67% del fatturato dell’anno. Il restante della percentuale corrisponde invece alla deduzione per le spese forfettarie sostenute.
Conoscendo il coefficiente di redditività corretto potrai facilmente calcolare a quanto ammonta il reddito imponibile (quello, cioè, soggetto a tassazione): a differenza di quanto accade per la Partita IVA a regime ordinario, il reddito imponibile per i forfettari non corrisponde alla differenza tra costi e ricavi, bensì si calcola applicando proprio il coefficiente di redditività al fatturato annuo!
Al reddito imponibile dovrai poi applicare l’aliquota del 5% o del 15% per calcolare l’imposta dovuta allo Stato.
Facciamo un esempio pratico:
L’incasso annuo che hai fatturato: 20.000€
Il reddito imponibile: 13.400€ (il 67% del fatturato annuo)
Attenzione! Ti ricordiamo che il reddito imponibile va sempre calcolato al netto dei contributi previdenziali versati, che sono interamente deducibili.
I contributi previdenziali INPS
Dopo esserti iscritta alla Gestione Artigiani e Commercianti INPS, sarai tenuta a pagare su base annuale:
- Una quota fissa, uguale per tutti, che corrisponde a circa 3.800€.
- Una quota variabile nel caso in cui dovessi superare il reddito minimo di 15.953€ (soglia stabilita dall’INPS), che viene calcolata solo sulla parte eccedente tale cifra e sulla base di un’aliquota del 24% (oppure del 21% se hai meno di 21 anni).
Per te che sei (quasi!) forfettaria i vantaggi non finiscono qui: puoi chiedere una riduzione del 35% sui contributi (sia fissi sia variabili) direttamente online, presentando richiesta tramite il portale INPS!
Se vuoi evitare iter burocratici e noiosissime scartoffie, affidati a Quickfisco: ti aiuteremo ad aprire la Partita IVA in pochi passi!