Ditta individuale regime forfettario: come aprire e quali sono i costi

Ditta Individuale regime forfettario

Stai pensando di avviare una ditta individuale in regime forfettario, ma non sai da dove iniziare o quali costi aspettarti? Questo articolo ti guida passo dopo passo partendo dai requisiti, spiegando dettagliatamente i costi come tasse e contributi INPS e le regole fiscali da rispettare.

 

Quali sono i requisiti per aprire una ditta individuale in regime forfettario?

Per aprire una ditta individuale in regime forfettario, è fondamentale soddisfare specifici requisiti:

  • Redditi da lavoro dipendente o assimilati (es. pensione): se percepisci redditi da lavoro dipendente o pensione, questi non devono superare 35.000 euro lordi annui; in alternativa, il rapporto di lavoro deve essere cessato entro il 31 dicembre dell’anno precedente.
  • Partecipazioni societarie: non devi essere socio di società di persone, associazioni professionali o imprese familiari.
  • Regimi speciali IVA: non devi svolgere attività soggette a regimi speciali IVA, come agricoltura, agenzie di viaggio o vendita di beni usati.
  • Quote Srl: non devi possedere la maggioranza delle quote, né avere un controllo indiretto in una S.r.l. che opera nel tuo stesso settore.
  • Collaborazioni con ex datori di lavoro: non puoi fatturare prevalentemente (oltre il 50%) al datore di lavoro o ex datore per cui hai lavorato nei due anni precedenti.

 

Inoltre, è previsto un limite massimo di fatturato incassato che ad oggi è pari a 85.000 € annui.

Tali requisiti devono persistere per tutta la durata della tua attività in regime forfettario per continuare a beneficiare delle agevolazioni fiscali offerte da questo regime fiscale.

 

Contributi INPS ditta individuale regime forfettario

Se decidi di aprire la partita iva come ditta individuale sarai tenuto di iscriverti in Camera di Commercio in qualità di artigiano o commerciante in base all’attività svolta. In questo caso dovrai versare i contributi previdenziali obbligatori alla Gestione Artigiani e Commercianti Inps che saranno di due tipologie: una parte fissa minima che dovrai versare indipendentemente dal tuo fatturato e un’aliquota variabile sulla parte eccedente il minimale di 18.415 €.

Se apri una ditta individuale come Artigiano verserai:

  • contributi fissi pari a 4.427.04 € per un reddito fino a 18.415 €
  • contributi variabili pari al 24% sulla parte eccedente il reddito di 18.415 €

 

Se apri una ditta individuale come Commerciante verserai:

  • contributi fissi pari a 4.515,43 euro per un reddito fino a 18.415 €
  •  contributi variabili pari al 24,48% sulla parte eccedente il reddito di 18.415 €

 

Una buona notizia c’è per chi apre la partita iva come commerciante e ha un lavoro da dipendente: è possibile richiedere l’esonero totale dal versamento dei contributi 😃

In ogni caso, se sei un artigiano o commerciante con ditta individuale in regime forfettario, puoi richiedere la riduzione dei contributi del 35%.

 

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Quante tasse paga una ditta individuale in regime forfettario

Le tasse per una ditta individuale in regime forfettario sono calcolate in modo molto semplice rispetto ad altri regimi fiscali. Si applica un’imposta sostitutiva pari al 15% del reddito imponibile, che scende al 5% per i primi cinque anni per nuove attività. Il reddito imponibile viene determinato utilizzando la seguente formula:

reddito imponibile = fatturato incassato annuo X coefficiente di redditività determinato dal tuo codice ATECO – contributi INPS versati l’anno precedente

E no, non puoi “scaricare” le spese sostenute dalla tua ditta individuale.

 

Una ditta individuale forfettaria può assumere dipendenti?

La risposta è “sì”: se hai una ditta individuale in regime forfettario puoi assumere dipendenti. MA c’è un limite molto rigido da rispettare: i compensi erogati ai lavoratori dipendenti non possono superare 20.000 € annui lordi in totale.

 

Quando conviene aprire una ditta individuale?

La scelta tra aprire una ditta individuale o operare come libero professionista dipende principalmente dalla natura dell’attività che intendi svolgere.

Per le attività artigianali (es. elettricista, idraulico o estetista) e commerciali (es. agente di commercio, e-commerce o influencer) è obbligatorio aprire la partita iva come ditta individuale, iscrivendosi al Registro delle Imprese e in Camera di Commercio, ma questa scelta può essere fatta anche da un libero professionista se l’attività è svolta in maniera “imprenditoriale”.

 

Quando per un libero professionista in regime forfettario conviene aprire una ditta individuale?

Rimanendo sempre in ambito del regime forfettario, per un libero professionista può essere opportuno valutare se operare come una ditta individuale. La valutazione è relativa soprattutto all’aspetto contributivo.

Facciamo due calcoli con un esempio concreto.

Sei uno sviluppatore freelance che collabora in modo continuativo con un’agenzia e hai un reddito imponibile determinato dal tuo coefficiente di redditività pari a 50.000 euro.

Se fossi inquadrato come Libero Professionista in Gestione Separata INPS, i contributi da versare sarebbero:

50.000 euro (reddito imponibile) x 26,07 % (aliquota contributiva prevista per la Gestione Separata INPS) = 13.035 euro di contributi INPS

Se invece fossi inquadrato come Artigiano, i contributi da versare sarebbero:

4.427.04 euro (contributo fisso minimo Artigiani INPS per un reddito fino a 18.415 €) + 24% (aliquota contributiva INPS per artigiani) x (50.000 euro – 18.415 euro) parte eccedente al reddito minimale = 12.007 euro di contributi INPS

Insomma, più di mille euro di risparmio sui Contributi INPS con inquadramento da artigiano rispetto ad un libero professionista, e se richiedi la riduzione dei contributi del 35% il risparmio sarà ancora più evidente, in quanto pagheresti 7.850 € risparmiando ulteriori 4.000€ circa!

In generale per valutare al meglio l’inquadramento più opportuno per la tua ditta individuale ti consigliamo di parlare con un consulente fiscale per valutare la soluzione migliore in base alle tue specifiche esigenze. Richiedi una consulenza con un esperto fiscale di Quickfisco

 

Quanto costa aprire una ditta individuale in regime forfettario?

L’inizio di un’attività come ditta individuale si differenzia da quella da Libero Professionista in quanto prevede l’iscrizione presso il Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio territorialmente competente. Oltre all’iscrizione nel Registro delle Imprese, in base al tipo di attività che intendi svolgere potrebbero essere necessarie ulteriori pratiche per il corretto avvio dell’attività come, ad esempio, la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) da presentare presso il Comune dove sarà svolta la nuova attività.

Il costo di apertura della partita iva per una ditta individuale in regime forfettario varia a seconda del consulente a cui ti rivolgi. Con Quickfisco, ad esempio, il costo di apertura della partita iva per una ditta individuale è diviso in due parti: 

  • 160 euro + IVA per la predisposizione di tutte le pratiche come iscrizione nel Registro delle Imprese e SCIA
  • 90,50 euro esente iva, per spese fisse quali imposta di bollo e il pagamento del diritto camerale per il primo anno.

 

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