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Laura Rubini Dott. Commercialista

➔ Martedì 29 ottobre
➔ Ore 18.30 - 20.15

Affittacamere con partita IVA in Regime Forfettario: come iniziare subito

Aprire Partita IVA affittacamere Regime Forfettario

Hai appena ereditato una casa e non sai cosa farne o stai considerando di impiegare quella proprietà inutilizzata “che sta prendendo polvere”? O forse stai considerando di investire nel redditizio settore immobiliare?  Beh, devi sapere che avviare un’attività di affittacamere potrebbe essere una scelta interessante e molto remunerativa. Non solo ti permetterebbe di generare un reddito aggiuntivo, ma potrebbe aiutarti a coprire i costi di manutenzione della proprietà e avere una maggiore flessibilità lavorativa. 

🔎 In questo articolo troverai informazioni dettagliate sui vantaggi di diventare affittacamere, come iniziare nel modo corretto per essere in regola con il fisco e molto altro. Leggi questo articolo per scoprire tutto ciò che c’è da sapere e valutare con attenzione se questa attività fa al caso tuo 😉 

 

Come funziona l’attività di affittacamere 

L’attività di affittacamere consiste nella gestione di una struttura ricettiva dove si offrono alloggi con un massimo di 6 camere per gli ospiti e una capacità ricettiva che non supera i 12 posti letto, situate nello stesso appartamento. In alcuni casi, vengono offerti servizi complementari come la colazione, il servizio di trasporto e molto altro. Per iniziare questa attività, è essenziale che l’immobile abbia una destinazione d’uso adeguata, generalmente residenziale o turistico-ricettiva. Inoltre, è necessario rispettare le normative locali relative a sicurezza, igiene e agibilità. 

Esistono diverse alternative come la casa vacanze o la locazione turistica. La scelta della formula migliore non è semplice, poiché si deve tenere conto anche delle leggi regionali.  

 

Che differenza c’è tra un B&B e un affittacamere? 

La principale differenza tra un Bed and Breakfast (B&B) e un affittacamere risiede nel numero di camere e nella gestione dell’attività.  

Un B&B è solitamente a conduzione familiare e offre un numero limitato di camere (massimo 3 o 4), con prima colazione inclusa. D’altra parte, l’attività di affittacamere si riferisce a unità immobiliari affittate più volte all’anno, per brevi periodi, a diversi soggetti, senza somministrazione di cibo e l’attività può essere svolta in forma imprenditoriale o non imprenditoriale.

 

Diventare affittacamere: partita IVA sì o no 

Per diventare affittacamere è necessario aprire una partita IVA, a meno che l’attività non sia svolta in modo occasionale e senza continuità, a seconda della normativa regionale si dovranno osservare dei periodi di chiusura. L’unico adempimento a cui si intende svolgere questa attività occasionalmente è la presentazione della SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al comune dove è ubicato l’immobile. Questo concetto deve essere ben chiaro.  

La partita IVA permette di gestire l’attività in modo professionale, dichiarando i redditi e pagando le tasse dovute. La scelta del regime fiscale, come il regime forfettario, può semplificare significativamente la complessa e stressante gestione contabile e fiscale di una partita IVA. 

Per avere tutte le informazioni necessarie su come funziona il regime forfettario e quando conviene, leggi qui > Regime Forfettario come funziona e quando conviene nel 2024? 

 

commercialista online regime forfettario

 

Quale codice Ateco scegliere

Il codice Ateco (ATtività ECOnomiche) è una combinazione alfanumerica dall’acronimo, che viene fornito alle imprese dalla Camera di Commercio per classificare l’attività economica a livello contributivo e statistico. Il codice Ateco adatto a svolgere questa attività è il seguente: 55.20.51 – “Attività di affittacamere per brevi soggiorni, case vacanza”.

🧐 Hai bisogno di aprire la partita iva per l’attività di affittacamere ma non sai da dove iniziare? Prenota la consulenza orientativa gratuita con i nostri esperti fiscali o scopri di più sull’apertura della partita iva forfettaria.

 

Partita IVA affittacamere in regime forfettario e lavoro dipendente

Se te lo stai chiedendo, sì, è possibile gestire un’attività di affittacamere in regime forfettario anche se si ha un contratto come lavoratore dipendenti. Tuttavia, è importante considerare che ci sono dei casi in cui questo non è possibile.  

Per scoprire se puoi essere dipendente e avviare una tua attività imprenditoriale in regime forfettario clicca qui > Forfettario e lavoro dipendente: possibile? 

 

Affittacamere con partita IVA in regime forfettario: tasse e contributi  

L’attività di affittacamere comporta il corretto pagamento di tasse e il versamento di contributi previdenziali. Il regime forfettario, è un regime fiscale agevolato, infatti, il calcolo delle imposte è decisamente semplificato e vantaggioso. Devi sapere che con il regime forfettario avrai accesso a un’imposta sostitutiva a 5% (per le nuove attività per i primi 5 anni in presenza dei requisiti) o al 15%, che sostituisce imposte sui redditi (es. IRPEF) addizionali regionali e comunali e viene applicata al reddito imponibile ridotto da un coefficiente di redditività.  

Vuoi scoprire ora se puoi avviare la tua attività e accedere all’imposta sostitutiva del 5%? Questo articolo fa per te > Imposta sostitutiva regime forfettario: quale sarà la tua? 

Non dimenticare che per poter operare con il regime forfettario, si devono rispettare alcuni requisiti specifici, tra cui il limite di fatturato incassato, che attualmente è fissato a 85.000 euro annui.  

Vuoi sapere se rispetti tutti i requisiti per accedere al regime forfettario, ecco il nostro articolo aggiornato > Regime forfettario: requisiti e soglie per il 2024 

 

Quanto versa di contributi un affittacamere in regime forfettario?

I contributi previdenziali sono dei versamenti di denaro obbligatori per tutti coloro che hanno la partita IVA (anche in regime forfettario), per garantirti la futura pensione.  

Quindi, non devi considerare questi contributi come una tassa vera e propria ma come “fondi” che ti verranno restituiti alla fine della tua carriera lavorativa sottoforma di pensione.  

Nel caso di affittacamere, tu verrai inquadrato come commerciante e dovrai essere iscritto alla Gestione Commercianti INPS e versare i contributi. 

Gli affittacamere, nonostante debbano essere iscritti alla gestione commercianti, godono di un regime contributivo agevolato, che prevede l’esonero totale dal minimale contributivo. 

Gli affittacamere sono soggetti alla contribuzione previdenziale in ragione del reddito effettivamente prodotto, anche nel caso in cui sia inferiore al livello minimo imponibile previsto dalla normativa INPS. 

I contributi in oggetto, comprensivi della somma dovuta per la tutela della maternità (7,44 euro annui), devono essere corrisposti secondo le modalità di pagamento dei contributi IVS eccedenti il minimale (due acconti ed eventuale saldo). 

Ogni anno l’INPS, mediante circolare comunica le aliquote di contribuzione vigenti per la gestione speciale Affittacamere e strutture extralberghiere (si aggira intorno al 24%). Ovviamente, in quanto forfettari, possono richiedere la riduzione contributiva del 35%.

 

Esonero contributi: partita IVA e lavoro dipendente

Per caso lavori come dipendente a tempo pieno nel settore privato? Abbiamo un’ottima notizia per te: hai la possibilità di richiedere l’esonero dal versamento dei contributi INPS per la tua attività di affittacamere, ma a condizione che il tuo contratto di lavoro copra già l’intera giornata lavorativa. 

 

Quanto paga di tasse un affittacamere in regime forfettario? 

Come avevamo già accennato prima, nel regime forfettario, le tasse sono calcolate applicando un’imposta sostitutiva (del 5% o 15%) sul reddito imponibile determinato dal tuo coefficiente di redditività, che sostituisce imposte sui redditi (es. IRPEF) addizionali regionali e comunali.  

Un esempio di calcolo?   

Hai appena avviato la tua attività come “affittacamere per brevi soggiorni, case vacanza” con il codice Ateco 55.20.51 (è quello previsto per la tua attività).   

Immaginiamo che abbia incassato 40.000 euro.  

40.000 x 40% (coefficiente di redditività previsto dal tuo codice Ateco) = 16.000 euro di reddito imponibile  

16.000 € x 5% (imposta sostitutiva prevista per i primi 5 anni della tua attività) = 800 euro di imposta sostitutiva.  

Insomma, solo 800 euro di tasse con un incassato di 40.000 euro, non sono male. 

Per sapere come funziona il calcolo delle tasse, leggi qui > Calcolo tasse regime forfettario 2024: spiegazione ed esempi 

Nota Bene: Tieni conto che con il regime forfettario non puoi scaricare alcuna tua spesa o costo che sostieni per la tua attività (tranne i contributi versati l’anno precedente). 


Quanto costa
mantenere un affittacamere in partita IVA in regime forfettario

Prima di tutto si deve fare una distinzione tra costi fissi e costi variabili. Alcuni esempi dei costi fissi sono le spese relative alla gestione contabile e fiscale della partita IVA (servizio del commercialista, software per la fatturazione elettronica, oppure un servizio di gestione fiscale digitale che includa entrambi i servizi precedenti).  

Per sapere per filo e per segno quali sono i costi per mantenere partita IVA forfettaria, leggi qui > Partita IVA forfettaria costi fissi e variabili: apertura, gestione e commercialista

 

Documenti per aprire partita IVA in regime forfettario online 

Probabilmente, ora ti starai chiedendo come aprire una partita IVA online in regime forfettario come affittacamere. Prima di tutto si devono adempiere ad alcune formalità, tra cui l’iscrizione della tua attività nel Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio. Per un’attività commerciale è necessario svolgere ulteriori adempimenti come la presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) presso l’ufficio SUAP del Comune in cui eserciterai l’attività.  

Aprire una partita IVA per l’attività di affittacamere nel modo corretto è un processo complesso e può essere svolto esclusivamente da un professionista abilitato.

 

Costi di apertura della partita IVA in regime forfettario per affittacamere 

I costi dell’apertura della partita IVA per avviare questa attività variano da commercialista a commercialista e possono arrivare fino a 500 euro.  

Ad esempio, il costo di apertura della partita iva per i clienti Quickfisco è 160 euro + IVA a qui si aggiungono 90,50 euro di diritti fissi.
Il servizio comprende tutte le pratiche necessari per avviare la tua attività, come Iscrizione alla Camera di Commercio, SCIA e iscrizione in Gestione Commercianti INPS.

 

Quanto costa gestire partita IVA come affittacamere con Quickfisco?

Se desideri avviare la tua attività senza stress e semplificare la gestione fiscale e contabile della tua partita IVA, Quickfisco può fare al caso tuo.
In qualità di Commercialista Online, offriamo un servizio 100% online e innovativo, con un abbonamento annuale avrai: 

  • consulente fiscale dedicato (sempre lo stesso), 
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Immagina di avere accesso a una piattaforma online (disponibile sia da web sia da smartphone) dove potrai emettere fattura elettroniche illimitate e avere tanti strumenti utili come per conoscere in anticipo quante tasse e contributi dovrai versare, calcolare il lordo e il netto degli importi fatturati, monitorare il tuo fatturato incassato e tanto altro.   

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